
Il dovere del sesso
Così anche i giovani cedono alla seduzione del viagra. E non solo quelli che hanno disturbi biochimici. «Oggi non pochi giovani prendono il viagra come per mettersi al riparo da un’ansia che è tutta di natura psicologica. Un modo per trovare una via di fuga a una fragilità, a un’insicurezza, a un percezione più mitica che reale del rapporto uomo-donna». Monica Fabris, presidente della società Gpf che fa parte del gruppo Reti, commenta così alcuni dati di una ricerca dal titolo Gli italiani e la sessualità. Il segnale per certi versi è sorprendente. Per altri è il campanello d’allarme di una difficoltà e di una mancanza di serenità. «I giovani sempre più avvertono il paragone con modelli lontani, distanti. Questo genera la necessità della performance e il vivere la sessualità come dovere e non come la cosa più naturale del mondo». Quasi come un continuo mettersi alla prova laddove i modelli che passano sui media provocano a questa rincorsa. «Certo che il condizionamento è marcato, gli stereotipi incalzano, la tranquillità scricchiola. Se il film Caos calmo contribuisce? Non credo. È tutto così cerebrale. Elitario. Moretti è l’emblema di una certa intellettualità. Forse colpisce qualche intellettuale. Ma i giovani no».
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