Contenuto riservato agli abbonati
     
    
    
        
 
       
    
	
		
  
    
Sul Sussidiario Giulio Sapelli scrive: «Si avvicina una tempesta perfetta».
Sapelli ci invita ad avere paura della prossima fase che vivrà il nostro pianeta. Al contrario di chi con certi alti e autorevoli moniti cerca di esorcizzare le paure della gente comune, io penso che avere “paura” in situazioni assai complesse sia un comportamento perfettamente razionale e l’unico che poi consente di avere il coraggio necessario per affrontare le sfide più drammatiche.
Il grande macello che segnò l’Europa dal 1914 al 1945 non derivò dall’irrazionalità della paura, bensì dall’incoscienza di chi non capiva come non bastasse il solito tran tran per affrontare la crisi dell’impero ottomano e di quello asburgico, le fragilità dell’egemonia britannica e l’affacciarsi dello spirito prussiano. Fu l’idea che siccome i principali sovrani erano tutti parenti avrebbero trovato, senza sforzarsi di fare i conti con la realtà, le necessarie soluzioni tra loro (un po’ come i vertici dell’Unione...
   
  
        
        
            
                Contenuto a pagamento
                Per continuare a leggere accedi o abbonati
             
                        
                
                
                                            Abbonamento full
€60 / anno
                        oppure
                        Abbonamento digitale
€40 / anno