Il mattone diventa finanza

A pochi giorni dall’ingresso in Italia delle Società per gli investimenti immobiliari quotate (Siiq), attese per il primo di luglio, più di una buona notizia arriva dall’industria dei fondi immobiliari della Penisola. è quanto si legge nel sesto rapporto I fondi immobiliari in Italia e all’estero, presentato presentato a Milano il 14 giugno scorso da Scenari Immobiliari, l’istituto indipendente di studi e di ricerche che dal 1990 si occupa di analizzare i mercati immobiliari, e l’economia del territorio. Dati che oltre ogni ottimistica previsione confermano l’andamento al rialzo registrato nell’ultimo quinquennio dai fondi operativi nostrani e che profila per il prossimo biennio un ulteriore incremento. Da 7 a 155, il numero dei fondi operativi raggiunto alla fine dello scorso anno si avvicina infatti a superare il tetto dei 200 alla fine del 2007, facendo lievitare il patrimonio immobiliare dagli 1,4 miliardi registrati nel 2001, ai 30 miliardi previsti entro la fine dell’anno in corso. Un patrimonio che superando quello delle assicurazioni (24 miliardi di euro) e delle banche (8,5 miliardi) si conferma il più grande del settore privato italiano.
Sempre più vicino a trasformarsi in finanza, il mattone, o meglio, i fondi immobiliari quotati hanno registrato inoltre la migliore performance a livello europeo dell’anno 2006 (+ 7,29 per cento di utile, un incremento del 26 per cento rispetto al 2005), anno che a livello mondiale, verrà ricordato il più vivace sul fronte del potenziamento degli strumenti che operano nel settore immobiliare. Reits e fondi, chiusi o aperti, quotati o non quotati che vantano un patrimonio di oltre 1200 miliardi di euro (il valore dell’intero settore non residenziale italiano). Un’eredità che l’Italia promette di onorare entro la fine del 2007, quando secondo Scenari Immobiliari verrà superata la soglia dell’8 per cento del patrimonio europeo (nel 2001 i fondi italiani ne rappresentavano solo l’1,3 per cento). Dieci miliardi il patrimonio che l’arrivo di un nuovo strumento di investimento nel mattone come quello rappresentato dalle Siiq (un mainstream negli Usa, in Francia, Gran Bretagna e Germania già da tempo) dovrebbe accumulare entro 2 anni, e che, calcola Scenari Immbiliari, uniti ai fondi tradizionali porterà lo stock del risparmio gestito in immobili a oltre 50 miliardi di euro.

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