Il Papa contro il moralismo menzognero e lagnoso che passa per “informazione”

Di Luigi Amicone
14 Giugno 2012
Perché questa grande campagna di diffamazione contro i deboli, la Chiesa, la famiglia e ogni cosa che sia semplicemente viva e autonoma dal pensiero unico e moralistico che fa perdere ogni speranza?

Perché in un’informazione abituata a indignarsi per il pinguino maltrattato o l’evasione di uno scontrino non s’è visto alcun commento sull’infamia di ricettare le carte rubate in casa di un Papa? Perché tanta insolenza con i deboli, la Chiesa, la famiglia che regge in mezzo al carnevale di una società in decadenza, e nessuna autocritica sull’illegalità manettara e il disprezzo del buon senso che hanno reso l’Italia fradicia di lagna e paralizzata in guerre intestine? Perché 550 bravi cattolici si scandalizzano per la libertà di pensiero e di coscienza espressa nel privato confessionale di Pietro e non si dolgono invece della disunione fomentata dai ladri e dai gelosi dell’unità del popolo cristiano, quantunque nella pluralità di carismi e accenti? Perché un governo che sa perfettamente che in Italia non c’è persona o impresa che non sia ricattabile dalla discrezionalità della legge o dal pregiudizio di un pm “agganciato” al sistema mediatico, non dice niente, non agisce, anzi subisce questa violenza che in un ventennio ha reso i tribunali e i giornali organi di una sharia più che di uno Stato di diritto? Perché lo spazio pubblico è impoverito dal consenso militarizzato alla casta sovranazionale di chi ci impone sacrifici economici e basta, il resto è solo una grande campagna di diffamazione contro ogni cosa che sia semplicemente viva e autonoma dal pensiero unico e moralistico che fa perdere ogni speranza?

Ha risposto il Papa, a tutto ciò, parlando della cultura di cui sono intrisi i nostri occhi e orecchie, quella imponente lingua di legno organizzata intorno a noi, con la quale non si può negoziare nulla se non la guerra a oltranza. Poiché, dice Benedetto, la cultura che oggi domina è «una cultura che non cerca il bene, il cui moralismo è una maschera per, in realtà, confondere, creare confusione. E contro questa cultura, in cui la menzogna si presenta nella veste della verità e dell’informazione, contro questa cultura che cerca solo il benessere materiale e nega Dio, diciamo “no”».

@LuigiAmicone

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13 commenti

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  3. alessandra piccinini

    “Perché in un’informazione abituata a indignarsi per il pinguino maltrattato o l’evasione di uno scontrino non s’è visto alcun commento sull’infamia di ricettare le carte rubate in casa di un Papa?”
    Mi meraviglio di lei signor Amicone: il pinguino è creatura di dio e in quanto tale non vedo cosa ci sia di male nel difenderlo, e pagare le tasse, come diceva anche Gesù, si deve. Purtroppo solo con questo odioso strumento si può costruire una società più equa e solidale.
    Forse gli italiani sarebbero più interessati a sapere se il Vaticano ha intenzione di pagare le diverse centinaia di milioni di euro di ICI arretrato che deve al nostro Stato, cioè a noi, che non conoscere i dettagli dei suoi intrighi di palazzo.

    1. gmtubini

      Sarebbe interessante sapere in forza di quale legge del Suo Stato Lei ritenga che il Vaticano, che è uno stato estero, debba pagare l’ICI arretrata. Non converrebbe provare a far pagare tale imposta anche alla Svizzera?

      1. gmtubini

        Eppoi, ripensandoci, dove sta scritto, se non nella zucca bacata degli indottrinati misirizzi, che le imposte servono a “costruire una società più equa e solidale”?

      2. alessandra piccinini

        ma Lei scherza vero? nessuno le ha detto che la ex ICI ora IMU è una tassa che si paga sulle proprietà che si possiedono nel territorio italiano e non sulla base della nazionalità di chi le possiede? Naturalmente questo vale anche per gli svizzeri, non si preoccupi.
        Se poi Lei pensa che si possano far funzionare asili, ospedali, scuole pubbliche (e anche in buona parte le scuole private cattoliche) ecc. solo con l’aiuto della provvidenza….auguri

        1. gmtubini

          Pardon! Capisco ora che Lei si riferiva ai beni di proprietà della Chiesa Cattolica Italiana e non allo Stato del Vaticano! Sa, perché si presume che il lettore di Tempi sappia la non piccola differenza tra le due cose e non si riferisca al Vaticano per intendere Chiesa Cattolica Italiana. Anche perché così sono usi fare solo i più ottusi degli anticlericali: quelli indottrinati in massa dalla Massoneria Fascio-comunista. Dopo questo bel chiarimento aspetto ancora di sapere sulla base di quale norma giuridica vigente nella Repubblica Italiana la Chiesa Cattolica sia da considerarsi debitrice di centinaia di milioni di Euro per ICI arretrata. Quanto alle imposte, io sapevo che servissero per garantire al cittadino i servizi pubblici, ma non che per mezzo del prelievo fiscale si dovesse provvedere alla redistribuzione della ricchezza in modo da realizzare una società “equa e solidale”. Questa, finché Lei non m’ha messo in testa il dubbio, la consideravo una prerogativa degli stati organizzati col sistema del socialismo reale.

          1. alessandra piccinini

            Se ama la precisione l’accontento: la chiesa cattolica non è né persona fisica né giuridica (il diritto canonico la definisce “persona morale”), e in quanto tale fuori dalla nostra discussione. Forse lei voleva riferirsi agli organismi che ne fanno capo come le parrocchie, le fondazioni, le associazioni cattoliche, ecc., e che invece sono soggetti dotati di personalità giuridica.
            Io al contrario quando mi riferivo al Vaticano intendevo precisamente Vaticano, il più piccolo stato del mondo che direttamente e indirettamente possiede, secondo recenti stime, addirittura il 20% del patrimonio immobiliare italiano. Anticipo la sua prossima critica per non farle perdere tempo e ammetto che sì, è vero, queste stime sono probabilistiche e tutt’altro che certe. D’altra parte la Santa Sede è talmente presa dalle questioni spirituali che non si è mai preoccupata di fornire dati inequivocabili e trasparenti sui propri beni terreni…
            PS: la legge a cui faccio riferimento è la legge n. 540 del 30 dicembre 1992: i «soggetti beneficiari dell’esenzione» sono quelli indicati all’art. 87 del TUIR, e cioè: «gli enti pubblici e privati diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali». A meno che Lei non consideri gli hotel a 5 stelle con annessa cappellina per le lodi mattutine una attività non a carattere prevalentemente commerciale.

          2. alepicci

            Se ama la precisione l’accontento: la chiesa cattolica non è né persona fisica né giuridica (il diritto canonico la definisce “persona morale”) e in quanto tale fuori dalla nostra discussione. Forse Lei voleva riferirsi a parrocchie, associazioni, cooperative cattoliche ecc, che sono invece organismi dotati di personalità giurica.
            Io invece quando mi riferivo al Vaticano intendevo precisamente Vaticano, il più piccolo stato del mondo al quale fanno capo, secondo recenti stime, addirittura il 20% del patrimonio immobiliare italiano. Anticipo la sua prossima critica per non farle perdere tempo e ammetto che sì, è vero, queste stime sono probabilistiche e tutt’altro che certe. D’altra parte la Santa Sede è talmente presa dalle questioni spirituali che non si è mai preoccupata di fornire dati certi e trasparenti sui propri beni terreni…
            PS: La legge a cui faccio riferimento è la legge n.540 del 30.12.1992: i «soggetti beneficiari dell’esenzione» sono quelli indicati all’art. 87 del TUIR, e cioè: «gli enti pubblici e privati diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali». A meno che lei non consideri gli hotel a 5 stelle con annessa cappellina per le lodi mattutine un’attività non prevalentemente commerciale.

          3. gmtubini

            Ebbene cara signora, a questo punto Ella mi dovrebbe dimostrare come le attività svolte dalla Chiesa Cattolica Italiana non soddisfino le fattispecie delle norme, relative alle esenzioni, che Lei ha avuto la bontà di citare (anche se non proprio esaustivamente), dal momento che tali attività, non avendo fine di lucro ma sociale e culturale, non possono in alcun modo definirsi commerciali, se non ricorrendo a sofismi da legulei e tanta, tanta mala fede. In effetti, Le dirò, inoltre, che a me risulta che la Chiesa Cattolica paghi le imposte per le attività commerciali da essa gestite, ma se Ella fosse personalmente a conoscenza di abusi come quelli narrati nella ormai arcinota favoletta della buonanotte in cui una cappellina fatata trasforma un hotel a 5 stelle in un lebbrosario di Madre Teresa, Le offro volentieri tutto il mio appoggio morale nel denunciare questo abuso illegale alle autorità preposte, le quali non dubito che non avranno problemi ad esigere il dovuto. Tuttavia, debbo essere sincero, a me pare che sulle basi delle argomentazioni da Lei addotte, sostenere che la Chiesa abbia centinaia di milioni di ICI arretrata nei confronti dello Stato sia una cosa che solo gli astanti ad un comizio di Beppe Grillo potrebbero prendere sul serio.

          4. alessandra piccinini

            Mi rendo conto che la nostra discussione è ad un punto morto. Sono tante le cose che si potrebbero dire per sostenere le nostre tesi, io potrei menzionare ad esempio le molte attività ricettive gestite nei conventi di suore a Roma per fini esclusivamente commerciali. Se non è di Roma e vuole visitarla glieli consiglio: i prezzi sono migliori che in hotel di categoria corrispondente e nessuno le chiederà se la signora che l’accompagna è sua moglie… Ma Lei poi mi risponderebbe che è solo propaganda dei giornali miscredenti come Repubblica e delle reti blasfeme come raitre o dei blog satanici come quello di grillo.
            Quindi interrompo qui l’inutile disputa e la ringrazio per essersi rivolto a me gentilmente e in prima persona, di avermi chiamato signora e di avere rinunciato in quest’ultima risposta a darmi della indottrinata di massa misirizzi fascio-comunista.
            Le auguro che la sua fede cristiana, che immagino assolutamente autentica e sincera, possa continuare a trovare nella Chiesa dello IOR, dell’Opus Dei, dei grandi patrimoni immobiliari di Propaganda Fide e nelle gerarchie ecclesiastiche che la rappresentano, l’erede legittimo di quel messaggio cristiano originale che proprio nel rifiuto assoluto delle lusinghe del potere e della ricchezza ha trovato la sua forza ed esercitato il suo fascino su molte generazioni di credenti e non negli ultimi 2000 anni.

          5. gmtubini

            Cara signora, la Chiesa Cattolica per me è Santa perché il Suo Capo è Cristo e non per la santità dei singoli che la compongono, che oggi e nel corso di tutta la sua storia ha lasciato talmente a desiderare che le eccezioni vengono ricordate in un calendario. Pertanto Le assicuro che la mia fede non vacilla per le peripezie dello IOR o le dispute tra canonici, quindi Lascio volentieri ad altri meno disincantati di me l’incrollabile fede nel progresso umano e nel cosiddetto “mondo migliore” della quale i giornaloni, i “blog satanici” e altre “amenità” varie sono gli instancabili e, più che altro, disinteressati alfieri. Quanto al resto, lasci che le rinnovi l’invito a denunciare senza tregua alle autorità competenti i disonesti che mettendo le spoglie celle dei conventi a disposizione dei viandanti e dei pellegrini (senza neanche fare una accurata inquisizione sui legami e le parentele!), fanno illecita e sleale concorrenza agli eleganti hotel della Capitale.

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