
Il Papa tra i profughi a Lesbo. Non lasciatevi distrarre da polemiche e foto poetiche

San Giovanni Paolo II era solito ripetere che i cristiani, e con loro l’Europa, dovevano tornare a respirare con tutti e due i polmoni, quello dell’Oriente e quello dell’Occidente. Da ciò sarebbero venuti grandi benefici alla Chiesa e al continente. I fatti gli stanno dando ragione. Il documento congiunto di papa Francesco, del patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e dell’arcivescovo di Atene Ieronymos sul dramma dei migranti, reso noto in coincidenza con la visita dei tre ai richiedenti asilo stipati sull’isola di Lesbo, è la seconda prova, nel giro di tre mesi, del valore aggiunto che una sinfonica unità ecumenica conferisce alle prese di posizione pubbliche della Chiesa, al suo impegno per il bene comune e alla sua opera di evangelizzazione intesa nel senso più ampio del termine.
La prima prova è stato il documento congiunto firmato da Francesco e Kirill, il patriarca di Mosca, il 12 febbraio scorso a L’Avana. Stavolta il testo comune ha ricevuto molta meno attenzione di quello firmato per il primo incontro fra un papa romano e un patriarca ortodosso moscovita, i media hanno concentrato la loro attenzione sui gesti simbolici come la visita personale dei tre pastori ad alcune famiglie nei locali di un centro di raccolta e il trasferimento a Roma di dodici migranti presenti sull’isola (lo stesso numero degli apostoli…) con l’aereo papale. In alcuni telegiornali italiani il documento congiunto non è stato nemmeno menzionato. Eppure anche stavolta come a L’Avana si resta colpiti dai contenuti e dalle qualità del testo, soprattutto la capacità di dare vita a un approccio che guarda alla realtà nella totalità dei suoi fattori, che compone armonicamente realismo e profezia, che non punta il dito selettivamente contro nessuno ma richiama tutti alla responsabilità, che non concede nulla alla retorica ma richiama al Vangelo in modo asciutto e perentorio.
Il documento chiede «una risposta di solidarietà, compassione, generosità e un immediato ed effettivo impegno di risorse» all’enorme crisi umanitaria in atto, invita a «provvedere procedure sicure di reinsediamento», a «estendere l’asilo temporaneo, a concedere lo status di rifugiato a quanti ne sono idonei, ad ampliare gli sforzi per portare soccorso finché perdura la situazione di precarietà». Ma non si esime dall’indicare le cause della crisi e dell’esodo, affrontando le quali si darebbe una soluzione permanente ai problemi della migrazione: «L’opinione mondiale non può ignorare la colossale crisi umanitaria, che ha avuto origine a causa della diffusione della violenza e del conflitto armato, della persecuzione e del dislocamento di minoranze religiose ed etniche, e dallo sradicamento di famiglie dalle proprie case, in violazione della dignità umana, dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo». «Da Lesbo facciamo appello alla comunità internazionale perché risponda con coraggio, affrontando questa enorme crisi umanitaria e le cause ad essa soggiacenti, mediante iniziative diplomatiche, politiche e caritative e attraverso sforzi congiunti, sia in Medio Oriente sia in Europa».
Il passo più politicamente impegnativo è quello dove si legge: «Ci appelliamo a tutti i responsabili politici affinché sia impiegato ogni mezzo per assicurare che gli individui e le comunità, compresi i cristiani, possano rimanere nelle loro terre natie e godano del diritto fondamentale di vivere in pace e sicurezza. Sono urgentemente necessari un più ampio consenso internazionale e un programma di assistenza per affermare lo stato di diritto, difendere i diritti umani fondamentali in questa situazione divenuta insostenibile, proteggere le minoranze». Il risultato a cui mirare è «una pace giusta e duratura e un ritorno onorevole per coloro che sono stati costretti ad abbandonare le loro case».
Tutto ciò viene sottolineato senza dimenticare mai neanche per un momento il dovere della carità che incombe ai cristiani: «Facciamo appello a tutti i discepoli di Cristo, perché si ricordino delle parole del Signore, sulle quali un giorno saremo giudicati: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi. […] In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”» (Mt 25,35-36.40).
Nei prossimi giorni l’attenzione di molti sarà distratta dalle polemiche sulla fede religiosa musulmana dei profughi trasferiti a Roma e sulle bandiere e gli slogan politici pro-rivoluzione siriana (una rivoluzione che in alcune sue componenti ha le mani macchiate del sangue di cristiani, e in tutte le sue componenti quello di tanti civili, ugualmente vittime dei bombardamenti indiscriminati sia governativi che ribelli) esposti durante lo spostamento a piedi del Papa.
Meglio sarebbe studiare la caratteristiche qualitative di questo esempio di ecumenismo cattolico-ortodosso che è stata la visita a Lesbo e il documento che lo ha accompagnato; la capacità cioè di rendere una testimonianza cristiana che coniuga con la massima naturalezza fede, carità e impegno per la giustizia, l’amore al prossimo nella forma dell’abbraccio fisico alla persone dei più deboli e nella forma del giudizio che non si sottrae alle questioni politiche. Una bella lezione di integralità cristiana, contro ogni tentazione dualista.
Foto Ansa
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19 commenti
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@ Contro Corrente (di fb):
“Invasi”, non “ossessionati”. E non c’è proprio nulla da discutere: basta fare la conta di quanti allegroni in multinick fanno a gara per spalare letame.
Se non puoi postare (come un tempo succedeva anche a me) può essere un problema del software di controllo (un tempo mi aveva individuato come hacker, pensa te).
Ma se vuoi intervenire, in modo corretto ed educato, hai una strada maestra: manda una mail alla Redazione e chiedi che ti sblocchino, come ho fatto io. E finito il chiasso (e pure l’URSS)
@ Contro Corrente (su fb):
allora ricordi male, si trattava delle solite, becere e insignificanti polemiche da baretto sotto casa all’ora di chiusura, con uno spessore intellettuale prossimo allo zero e una pulizia di linguaggio degna di una discarica indifferenziata. Oltretutto postate dallo stesso troll che ogni tanto, giusto per il gusto di rompere i maroni al prossimo, viene qui a spuzzettare, cambiando all’occasione il nick.
Perché c’è anche da dire che Tempi, mooooolto al contrario di altri siti, non richiede la registrazione per lasciare un commento e lascia libertà a chiunque di intervenire.
Ovviamente cancella i post non di chi “dissente”, ma di chi offende o gioca a fare il complottardo allo scopo di rovinare una discussione. Le cose, come vedi, sono parecchio diverse.
Ne fanne fede anche i commenti degli altri utenti, oltre al mio.
Chi dissente dalle posizioni della Redazione, ha amplissimo spazio, a patto che usi un linguaggio corretto e intervenga in merito all’articolo e non alle sue paturnie. Basta che ti fai un giretto e cerchi gli interventi di:
MicheleL
Nino
Lucillo
Daniele
…e tanti altri.
Lascia perdere l’URSS, che qui dentro non c’entra proprio. Se altri siti “difensori della libertà di espressione”, come amano definirsi, garantissero la stessa libertà di Tempi, ne vedremmo delle belle.
Ho saputo che oggi son morti affogati circa quattrocento migranti…….Vergognoso! A che gioco stiamo giocando, a chi tira il sasso e nasconde la mano, e indovini chi è stato?
Dal tono dei commenti ho capito che il citrullo della domenica è entrato in azione.
Eh, mi viene da ridere.
Ci appelliamo a tutti i responsabili politici affinché sia impiegato ogni mezzo per assicurare che gli individui e le comunità, compresi i cristiani, possano rimanere nelle loro terre natie e godano del diritto fondamentale di vivere in pace e sicurezza. Sono urgentemente necessari un più ampio consenso internazionale e un programma di assistenza per affermare lo stato di diritto, difendere i diritti umani fondamentali in questa situazione divenuta insostenibile, proteggere le minoranze». Il risultato a cui mirare è «una pace giusta e duratura e un ritorno onorevole per coloro che sono stati costretti ad abbandonare le loro case».
Questo mi piace; non mi piace l’ipocrisia in generale e non mi piace che i cristiani non siano mai, mai al centro dell’attenzione (anche in questo caso le famiglie aiutate, ma probabilmente quelle musulmane erano le più bisognose…forse), e che non si dica abbastanza che il discorso di Gesù sull’amore e la fratellanza vale PER TUTTI GLI UOMINI di tutte le religioni; capito, voi che i cristiani li perseguitate pure nei centri di accoglienza? Che male vi hanno fatto i cristiani?
Grazie, abbiate pazienza ma mi è venuta così.
Gentile Redazione,
comprendendo che di domenica avete anche voi il sacrosanto diritto al riposo, mi chiedo se il lunedì metterete mano a rimuovere i commenti spazzatura.
Grazie.
Come avevo già riscontrato altre volte, il nostro paziente moderatore si rimette sul pezzo pure nel giorno del Signore, visto che al momento che scrivo c’è già stata la raccolta differenziata.
A meno che Underwater non aspiri a fare il monologhista…
Assolutamente no, ve lo assicuro. Ma quando compaiono certi personaggi li addento come un mastino.
Perbacco, come ha detto Giannino, al lavoro anche di Domenica.
Lavoro eccellente, peraltro.
E forse sarebbe buona cosa evitare che gli ammorbatori di professione, che non hanno nulla da discutere ma solo veleno da spargere, continuino ad avere libero accesso. Non fosse per altro se non perché poi le discussioni appaiono incomprensibili.
Grazie ancora, comunque.
P.S.: un commento per “Contro Corrente”, che ha postato su faccialibro (al quale non sono iscritto, per fortuna): forse non li hai letti benino, non erano “post critici”, erano semplicemente insulti. E sono finiti nella loro naturale destinazione.
Grande testimonianza cristiana, risaltata ancora di più dalla sconcertante latitanza di autorità islamiche…
Meglio allora se ripassi di più, perché di Storia non ne conosci molta. Ps. Ruanda e Burundi sono sulla coscienza di Francia laicista ed Onu.
Senza voler fare polemiche, posso dire che questo viaggio suscita anche parecchie perplessità? Come molte delle cose fatte e dette da questo papa ultimamente.
Infatti questo Stato lo rovesceremmo volentieri, perché amiamo l Italia, quella vera. Voi non vi potete impancare a difensori della cittadinanza, visto che tutti i mali che elenchi sono vostri regali.
Quando si tratta di difendere un innocente anche la forza è lecita. I partigiani, infatti, fecero così. E non erano tutti comunisti.
I commenti laicisti qui sopra dimostrano quanto gli atei militanti abbiano completamente smarrito una capacità di analisi minimamente di spessore. Detto questo, neanche io sono stato entusiasta di questo viaggio. È lo spessore ecumenico che ha aggiustato il tiro.
Un laicista ed un eretico che cinguettano…si capiscono molte cose.
Migliore autoanalisi non potevi farla.
Quindi confermi la mia opinione sugli atei.
Sei tu che sei fuori posto qui dentro. Pensi che una redazione cattolica ti batta le mani? Te ne approfitti solo perché il controllore si gode la domenica.