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La preghiera del mattino

Il Pd nel “Pugliagate” tra perfidi clown e supercazzole

Di Lodovico Festa
15 Aprile 2024
L’astuzia del ridicolo Conte nell’usare le indagini sulla giunta Emiliano contro la Schlein, il lato oscuro delle inchieste giudiziarie sui dem. Rassegna ragionata dal web
Il governatore della Puglia Michele Emiliano (Pd) con l’allora premier Giuseppe Conte, presidente del M5s, alla Messa per il centenario delle stimmate di Padre Pio da Pietrelcina, San Giovanni Rotondo, 23 settembre 2018
Il governatore della Puglia Michele Emiliano (Pd) con l’allora premier Giuseppe Conte, presidente del M5s, alla Messa per il centenario delle stimmate di Padre Pio da Pietrelcina, San Giovanni Rotondo, 23 settembre 2018 (foto Ansa)

Su Linkiesta Mario Lavia scrive: «Ma che cosa significa uscire dalla giunta Emiliano proponendosi di scrivere con Emiliano un patto per la moralità? È la rappresentazione più clamorosa dell’ambiguità di Giuseppe Conte che, sull’onda emotiva del susseguirsi di inchieste che massacrano il Partito democratico pugliese, ha scelto di uscire dalla giunta Emiliano ma senza rompere politicamente con lui: perché questo non può farlo, essendo della stessa pasta, condividendo con il governatore della Puglia la medesima pratica paternalista e tendente all’opacità. Michele e Giuseppe non sono due facce della stessa medaglia, sono la stessa faccia, l’incarnazione di un certo trasformismo che da secoli alligna in alcune, o parecchie, zone del Sud e di un populismo in maniche di camicia o con la pochette, un po’ descamisado un po’ azzimato».

Un giornalista colto e razionale come Lavia è sconcertato da un personaggio come Conte, furbo come una volpe ma ridicolo come un clown. Eppure già An...

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