
Il rancoroso nichilismo dei jihadisti benestanti del Bangladesh

Anticipiamo un editoriale tratto dal numero di Tempi in edicola da giovedì 7 luglio (vai alla pagina degli abbonamenti) – Uno dei cliché più diffusi per quanto riguarda l’interpretazione dei fenomeni di terrorismo islamista è centrato sulle condizioni di indigenza materiale di coloro che vengono indottrinati: tranne i paesi del Golfo, gli Stati a maggioranza musulmana sono quasi sempre affollati di masse povere e private dell’istruzione.
Le teste di bambini e ragazzi figli di sottoproletari vengono allora imbottite con una versione intollerante e bellicosa dell’islam – quella wahabita, che rappresenta l’ideologia di legittimazione della monarchia che governa l’Arabia Saudita. I gruppi terroristici come al Qaeda e l’Isis non devono allora fare altro che raccogliere la messe che altri hanno seminato.
L’eccidio di Dacca, nel quale sono stati barbaramente trucidati 9 italiani insieme ad altri 11 ostaggi, confuta questa lettura dei fatti nel momento in cui si scopre che i suoi autori sono giovani appartenenti alle classi agiate, figli di esponenti dell’élite politica e studenti delle scuole più prestigiose del paese. La conoscenza della lingua inglese e la familiarità con le culture non islamiche attraverso i viaggi all’estero non li hanno immunizzati dal contagio con un’ideologia religiosa che prevede sacrifici umani nella forma dell’omicidio rituale con sgozzamento e dell’immolazione di sé in battaglia.
Il non senso della vita, il rancore nei confronti della materialista società mondializzata e il senso di colpa per l’appartenenza alle classi privilegiate spingono verso un approdo dove nichilismo e giustizialismo si fondono: è in nome di una pretesa giustizia divina che i terroristi si sentono legittimati a punire e far soffrire le loro vittime. Teste e cuori vuoti sono più pericolosi degli stomaci vuoti.
Foto Ansa
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17 commenti
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Il primo imprinting l’essere umano lo riceve nei primi tre anni di vita e serce a prepararlo alla seconda fase che va dai 3 anni ai 7/8 anni.
Ciò che sei a 7 o 8 anni lo sarai per tutta la vita ed andrai matto per i cibi che la tua mamma ti ha dato nella prima fase e nella seconda fase.
Ma anche il cervello si sarà nutrito di un cibo che per tutta la vita adorerai. Basta dare un’ occhiata ai libri di testo delle scuole elementari dei paesi islamici per capire il senso di quanto detto sopra. Non solo si inneggia ad Allah ma si descrivono con parole semplici ed efficaci e con approppriati disegni come “cani” , “scimmie” e “porci” gli appartenenti alle altre religioni fra le quali l
la più bersagliata è la religione cristiana. Si inneggia al martirio, si inneggia al paradiso di Allah che viene definito “il misericordioso” si invita alla battaglia contro questi mali che dovrebbe culminare con il martirio per andare nel paradiso di Allah pieno di giardini fioriti e di bellissime donne al tuo servizio. Ecco fatto. Puoi ben andare alle Università occidentali dove imparerai solo la scienza ma che non toccheranno la tua coscienza che ormai è ben radicata in te con gli insegnamenti del corano che ai appreso nell’infanzia e prima giovinezza. Disprezzerai sempre il modo di vivere occidentale, lo diprezzerai per come esso permette alle sue donne di vivere liberamente ai suoi uomini di ubriacarsi. Nota; in compenso gli islamici sono i più grandi fruitori di siti pornografici.Sarebbe bene che il papa Francesco prendesse atto di tutto ciò e guidi il popolo di Cristo anzichè fare i salamelecchi a Maometto ed ai suoi seguaci.
Infatti non li fa. Giusto una settimana fa si è beccato del “crociato” da Erdogan per le parole sugli armeni.
Si, è vero. Però aveva promesso agli organi diplomatici vaticani che non avrebbe più parlato di genocidio ma quando è stato in Armenia ha dovuto di nuovo dirla quella parola: GENOCIDIO offendendo così quel grande difensore dei diritti umani che risponde al nome di Erdogan il quale ha contraccambiato chiamandolo Crociato.Il che è molto diverso da essere considerato la guida del popolo cristiano. E’ solo un epiteto.
E l’argentino è solo un papa posticcio messo in sostituzione di quello vero.
Raglio d’ asino non sale al clielo.
È falso abbia promesso mai una cosa del genere (è già la 3 volta che parla di genocidio riguardo agli armeni, e le prime 2 a Roma). Quanto alla elezione e agli epiteti rivolti al eletto, mi spiace, ma sei fuori dalla Chiesa.
Francesco è Papa legittimo, e chi lo nega è fuori dalla Chiesa ed offende grandemente Benedetto XVI, che verso il suo successore ha sempre parole di elogio.
“Teste e cuori vuoti”; va bene, sig. Rodolfo, ma abbiamo appena detto -io concordo con lei- che stavolta le teste erano “piene”, nel senso che erano studenti universitari, e l’universtà no nè consigliata a tutti gli studenti, c’è una selezione naturale -in base alle capacità intellettive, se non erro; questi non erano ignoranti! Siccome sino ad ora ci han voluto far credere -e quasi c’erano riusciti- che l’ignoranza è una brutta bestia e che l’intelligenza salverà il mondo, beh! A come stanno le cose ai dotti del mondo dev’essere venuta meno un pochino la terra sotto i piedi, anzi, anche a tanti nostri politici:”Siamo basiti”. La sottoscritta no, non ci è cascata, io non cado dalle nuvole nemmeno stavolta!, e dire che pure io non sono un mostro di intelligenza e sapienza! E dal basso della mia ignoranza non cambierei l’ignoranza di mio nonno, cav. di Vittorio Veneto, che si firmava con una X (ma che nella vita ha saputo crescere dieci figli senza niente da mangiare in tempo di guerra) con la laurea di tanti laureati -soprattutto di quelli sopra, poveretti, che alla fin fine fan pena pure loro! Cordialmente.
É un po’ riduttivo dipingere questi ragazzi come giovani benestanti annoiati che hanno abbracciato il radicalismo islamico. Sono giovani ragazzi benestanti che hanno torturato degli ostaggio, tra gli ostaggi c’erano diverse donne, una di queste era in avanzato stato di gravidanza. Questi disgraziati hanno torturato una donna incinta. E infine l’hanno uccisa. Non possono essere qualificati solo come terroristi istruiti. Sono mostri. Mostri ignominioso. E la loro mostruosità é ancora maggiore se guardiamo quei volti sorridenti, quasi radiosi, delle foto propagandistiche.
La religione è sempre servita altro che da paravento agli istinti peggiori. Imparate da quel ragazzo cresciuto in ambiente islamico che ha voluto difendere le sue amiche,fino alla morte. Il giusto e l’ingiusto sono scritti nel cuore dell’uomo e le religioni non sono che vile immondizia.
A inzoli 4 anni e 9 mesi.
Ecco, ci mancava il solito pistolotto anticristico (leggasi tra le righe: anche il cattolicesimo, in quanto religione, è “vile immondizia” e serve da “paravento agli istinti peggiori”): peccato che solo il cattolicesimo insegni che c’è una legge morale naturale inscritta nel cuore dell’uomo e coloro che, non conoscendo incolpevolmente l’unica, Vera Fede, seguono tuttavia tale legge possono salvarsi. Per gli islamici questo ragazzo era invece un apostata e ha meritato la morte, in quanto ha preferito difendere un'”impura” che mettersi in salvo.
Qual’è la versione non bellicosa dell’Islam? Potete fare un esempio?
Semplice: non esiste. E non può esistere proprio perché l’Islam è stato fondato come un’ideologia di rapina e conquista.
Faraaz Hossein
No, ha agito perché spinto da amicizia e pietà umana, non da musulmano
Dunque non aveva la testa e il cuore vuoti, come dice l’articolo. Scusi ma lei agisce “DA…” a seconda delle circostanze? Io penso semplicemente che abbia agito da uomo come tanti musulmani (in versione non bellicosa…) che forse ora si possono riconoscere nella sua umanita’.
Quel che dici riguardo alla persona è innegabile, ma lo hanno detto i testimoni che è rientrato prr condividere il destino delle 2 amiche indiane. Non è quindi un discorso di Islam più o meno moderato, ma di affetto nobilmente difeso. Ciò non toglie nulla alla nobiltà del personaggio, casomai lo salva da diventare una bandiera, come lo stai trasformando tu.
Non una bandiera intendevo ma una speranza. ( ..comunque era solo uno spunto di riflessione – non polemico – e la ringrazio per l’attenzione)
Speriamo, allora, davvero.