Il Regno Unito vuole “decolonizzare” la matematica

Di Daniele Meloni
15 Dicembre 2022
«Insegnare le malefatte della supremazia dell’uomo bianco» mentre si fa di conto. Ma i conservatori che ci stanno a fare al governo?

«Decolonizzare la matematica» e «insegnare le malefatte della supremazia dell’uomo bianco». Queste alcune tra le più pittoresche raccomandazioni della Quality Assurance Agency, l’Agenzia di Valutazione della Qualità dell’Insegnamento universitario in UK. Nel suo report annuale l’organismo indipendente ha suggerito a tutte le università del Regno Unito un approccio all’insegnamento che preveda la diffusione della Teoria Critica della Razza in ambiti anche apparentemente immuni dalla politica come le scienze naturali e la matematica. Per esempio, nei corsi di utilizzo della strumentazione elettronica si chiede a docenti e tutor di spiegare ai discenti «come il colonialismo si sia rafforzato attraverso l’insegnamento della disciplina», e in geografia di come il «razzismo, il classismo e il patriarcato abbiano contribuito alla diffusione della visione odierna della materia».

Dodici anni di governo Tory

E non è tutto. Le raccomandazioni si trovano all’interno di un quadro di riferimento di obiettivi e standard che gli studenti sono invitati a raggiungere. Così, gli studenti dei corsi di lingua sono «incoraggiati a riflettere sulle forme storiche di ingiustizia e disuguaglianza connesse all’imperialismo e al colonialismo», mentre quelli di economia sono costantemente impegnati nel ricordare che «la scienza economica si è sviluppata in modo prevalentemente bianco, maschilista e occidentalizzato».

Di fronte a questa ennesima offensiva della cultura woke non tutti sono rimasti a guardare. Dominic Sandbrook, già autore di libri sulla recente storia del Regno Unito e columnist del conservatore Daily Mail, si è posto una domanda: ma se tutto questo succede dopo 12 anni di governo Tory a cosa è servito avere i conservatori al potere? Già, perché la Quality Assurance Agency è stata designata nel 2018 come organismo supremo per l’istruzione universitaria nel paese e valutata dall’Office for Students (OfS) «capace e degna di fiducia da parte del corpo dei docenti e degli studenti». All’epoca il primo ministro era Theresa May, una Tory.

Inseguire il mainstream

Secondo i duri e puri del conservatorismo britannico – bene incarnati dalla readership del Daily Mail – l’attuale classe dirigente Tory sarebbe troppo poco propensa a sfidare i progressisti in ambito culturale e nella visione della società. Anzi, si sarebbe adeguata al mainstream liberal in più di una occasione.

Così, David Cameron portò avanti il same-sex-marriage, fissando per legge i termini del matrimonio tra omosessuali ai tempi del governo di coalizione tra Tory e LibDems. Una scelta che portò oltre 100 parlamentari del suo partito a votargli contro. Boris Johnson, invece, è stato accusato di perseguire una agenda ambientalista più vicina ai Greens e al Labour che non alla tradizionale sensibilità conservatrice, anche spinto dagli interessi e dalle idee della moglie Carrie e dei suoi amici nel partito, tra cui l’ex Minister per il Clima, Lord Goldsmith. Insomma, i leader Tory sono stati dei successori del blairismo e del liberalismo sociale di matrice progressista e non hanno fatto nulla per orientare la società in senso conservatore, accogliendo addirittura il nuovo liberal consensus in tema di diritti civili e sociali all’interno del partito.

Secondo Sambrook, il proliferare del radicalismo istituzionalizzato in agenzie come la Quality Assurance Agency è il manifesto più evidente del fallimento dei Tories nel portare avanti un’agenda sociale e culturale conservatrice. C’è un detto nella politica inglese: se la destra perde il Daily Mail, perde le elezioni. Nel 2024 vedremo se è ancora attuale.

Foto da Karolina Grabowska

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