
Il riformismo delle Br
Se provassimo a leggere la rivendicazione Br attraverso gli occhiali della metodologia marxista scopriremmo sorprendentemente le contraddizioni più abnormi. Le istituzioni e l’ordinamento dello Stato costituiscono la sovrastruttura del sistema borghese. Sistema che si manifesta economicamente attraverso il modello capitalista. Che cos’è lo Statuto dei lavoratori? È un insieme di normative che, come tutte le leggi, deriva da un impianto che non è altro che l’espressione giuridico-sociale del sistema capitalista. Potremmo definire l’art.18 una norma di carattere riformista, che come tale si pone l’obiettivo di governare il mercato del lavoro, non certo quello della socializzazione dei mezzi di produzione. Nello specifico lo Statuto dei lavoratori potrà essere considerato dalla destra come uno strumento anacronistico e quindi da modificare e dalla sinistra come un modello irrinunciabile per garantire la tutela dei lavoratori (l’adesione ad una tesi o all’altra è in questo momento del tutto ininfluente ai fini di questo ragionamento). A questo punto questi fantomatici rivoluzionari decidono che di fronte alla modifica dell’art.18 sia necessario mettere in campo una forza combattente che blocchi e reprima col sangue questo tentativo. Nella sostanza si teorizza la rivoluzione a difesa di una normativa frutto dell’espressione del sistema economico e produttivo capitalista. Ma chi sono allora questi fanatici terroristi? Degli estremisti sanguinari sostenitori del riformismo borghese? Cosa c’è di marxista nel documento dei terroristi? Nulla, se non i vuoti riferimenti terminologici quali: proletariato, imperialismo,
rivoluzione, comunismo.
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