Il risveglio dell’ectoplasma municipale

Di Fabio Cavallari
18 Aprile 2002
“Scomparsi da quattro anni, è come se riprendessero vita”

Il 26 maggio oltre alle elezioni provinciali si rinnoveranno anche diverse amministrazioni comunali. Molte di queste fanno capo a centri di piccole e piccolissime dimensioni. In queste realtà la politica viene vissuta ai margini. Il cittadino vive la polis territoriale quasi esclusivamente nella qualità di elettore con diritti formali e sempre meno in quella di abitante che costruisce e trasforma quotidianamente economia, cultura e vivibilità.

In questi contesti la politica prende corpo esclusivamente nei tre/quattro mesi che anticipano e seguono il rinnovo dell’amministrazione. Gli anni che stanno nel mezzo si caratterizzano solitamente per un’assenza e un disinteresse per la cosa pubblica. Ma quando le elezioni si avvicinano, ecco che rifiorisce la “passione”. Fibrillazioni, mutamenti genetici e prese di posizione rianimano la città. Per tastare il polso reale della situazione basterebbe sfogliare le pagine di qualche giornale locale. Intenzioni, polemiche e difese di idealità, diventano nero su bianco: biglietto di presentazione. Ma la materializzazione dei desaparecidos la puoi osservare la domenica mattina quando il paese inizia a svegliarsi. Con gli occhi ancora socchiusi vedi apparire come ectoplasmi del passato, vecchi personaggi, politicanti e faccendieri nostrani. Erano scomparsi da almeno quattro anni, è come se riprendessero vita dal nulla. Li vedi vagare nei paraggi del Municipio o nella piazza più grande, soli o in un casuale e confuso contesto catto-social-comunist-liberale. Inevitabilmente i ricordi tornano alla mente e le congetture si potrebbero sprecare. In un attimo ti spieghi i motivi per cui l’apatia qui è sovrana in tutti. Con la politica non c’entrano nulla. Se anche voi li vedrete passeggiare, se vi capiterà di leggere i loro teoremi, non preoccupatevi: ridete, sono solo ectoplasmi.

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