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Il suicidio assistito è la morte della realtà e della libertà

Di Emanuele Boffi
29 Gennaio 2024
«La libertà non è anticipare l’Assoluto mascherandolo», scriveva Testori, «ma meritarlo servendolo; e servendo così la storia in cui quell’Assoluto ha voluto che prendessimo forma e carne»
Soluzione per il suicidio assistito

Per la prima volta una donna è morta grazie al sostegno del Servizio sanitario nazionale, cioè lo Stato, cioè noi. Sebbene in altri paesi del mondo questa non sia più neppure una notizia, abituati come sono a uccidere persino i bambini e i depressi, da noi no, è la prima volta. Dunque un po’ sorprende che il caso di Anna, così è stata chiamata la donna triestina di 55 anni che si è data la morte in casa sua a fine novembre, non abbia ingenerato in Italia qualcosa di più di qualche servizio sui tg e di qualche commento sui giornali. Eppure il fatto è notevole, soprattutto perché crea un precedente cui, d’ora in poi, ci si potrà richiamare per far valere i “diritti” di altre Anna. Allora è certamente il caso di mettere a fuoco due questioni di non poco conto su cui si parla o troppo (la libertà) o troppo poco (la realtà).
Del secondo aspetto ha scritto Ferruccio De Bortoli sul Corriere della Sera (“Fine vita, nel deserto della legge”, 17 dicembre 2023) riproponendo il solito ritornello s...

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