Il super-candidato Usa del 2000 ha superato i santi: non ha il dono della bi-locazione, ma della non-locazione (nella realtà)

Di Lorenzo Albacete
01 Marzo 2000
West Side Story

In questo momento è impossibile stabilire chi si guadagnerà la nomination presidenziale per i partiti Repubblicano e Democratico, nonostante siano tuttora in testa George W. Bush e Al Gore, perché hanno abbastanza soldi e l’appoggio della classe dirigente dei loro partiti.

Oggi i media hanno la loro star nel repubblicano John Mc Cain, ma con ogni probabilità presto se ne annoieranno e gli si rivolteranno contro.

Quando saranno pronti per farlo, avranno a disposizione le “chiacchiere di scandalo” già in circolazione che danneggeranno la sua immagine di inattaccabile integrità. Per adesso Mc Cain è il tipo di candidato che a loro va più a genio, cioè uno che garantisce un accesso totale, sembra essere loro amico e non è in grado di portare argomenti seri per sfidare il loro modo di pensare. Mc Cain è tutto immagine e fenomeno piuttosto che sostanza.

Dopo Clinton, ha un ascendente riconosciuto abbastanza forte per potersi permettere di minimizzare le questioni concrete e appellarsi soprattutto alla fiducia in lui. La sua enfasi per la battaglia contro la corruzione e l’influenza dei grandi capitali sul governo è coerente con questo appello all’integrità personale e si accorda perfettamente col moralismo che attrae gli elettori di entrambi i partiti che non sanno cosa pensare dei problemi concreti e sono infastiditi dal dover fare scelte che possono richiedere sacrifici o un coinvolgimento personale.

Comunque, il fenomeno Mc Cain ha fatto venire a galla quella che potrebbe essere la filosofia politica del nuovo secolo.

In un recente studio, la maggioranza degli americani si è riconosciuta entusiasticamente nella definizione di “moderati ideologici”, preferita a quella di “liberal ideologici” e “conservatori ideologici”. Probabilmente il termine è stato coniato da un esperto in sondaggi, ma la gran parte dei partecipanti a questo studio l’ha fatto proprio con entusiasmo e ora in una sacra nicchia della filosofia politica identifica il rifiuto di riflettere e giudicare i problemi concreti.

Trovo che sia deliziosamente adeguato ai nostri tempi. In sintonia con il nuovo “talento mistico” che spesso mi attribuisco quando la gente si lamenta perché mi ha telefonato, faxato e inviato e-mail più volte ma non è mai riuscita a trovarmi. Io spiego loro che ho ricevuto un nuovo dono mistico per il nuovo millennio. È la versione post-moderna della bi-locazione, la capacità di certi mistici e santi di essere in più di un luogo contemporaneamente. Oggi una simile dote non sarebbe più straordinaria visto che cellulari, videocamere digitali, videotapes, network e internet consentono a tutti di essere in molti posti nello stesso momento. Il dono veramente straordinario è la non-locazione, l’abilità di non essere assolutamente in nessun luogo in un dato momento.

Così adesso i “mistici della non-locazione” hanno la nostra filosofia politica. Si chiama Moderazione ideologica, la capacità di essere totalmente e beatamente al di sopra di tutti i problemi concreti, la ideologia del non-pensiero, l’impegno del non-impegno, il partito dei senza-partito. Non c’è alcun bisogno reale, tuttavia, di fondare un nuovo partito. Molti di quelli esistenti sono già più che bendisposti a darci il benvenuto.

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