
Il treno e la Querciand
Provate ad immaginare una strada lunghissima, priva di curve, nella quale si riesce ad avere un’ampia visuale sia in un senso sia nell’altro. In un tratto particolare, precisamente al km.15/6, questa strada è attraversata da un binario ferroviario. Ci passa soltanto un treno, tutti ne sono a conoscenza, si chiama: Ref. 18. Su questa strada una macchina è posizionata proprio in mezzo ai binari. La vettura, una “Querciand”, non è di recente costruzione ma in questi ultimi anni ha effettuato parecchi maquillage. Ovviamente non ha più lo splendore di un tempo: la linea non è entusiasmante ma è comunque in grado di mettersi in moto in qualsiasi istante. All’orizzonte il “mitico” Ref. 18, in perfetto orario, fa la sua comparsa. La vettura avrebbe, in linea teorica, tutto il tempo necessario per spostarsi dai binari ma, all’interno dell’abitacolo sta avvenendo un accesa discussione. Il conducente conosce benissimo sia il treno che la strada, in fin dei conti ha sempre lavorato nei paraggi e possiamo tranquillamente dire che, in gioventù, ne fu un abituale frequentatore. Un passeggero, visto l’arrivo del Ref. 18, consiglia di innescare la “prima” e di passare oltre, un altro sostiene che è meglio fare retromarcia e indietreggiare di qualche metro. Il conducente è perplesso. Il terzo membro dell’equipaggio, viste le controverse opinioni del gruppo, propone di abbandonare la vettura sui binari e di uscire velocemente. Il conducente richiama tutti all’ordine e insiste sulla necessità di prendere una decisione collegiale. Purtroppo, oltre a questo accorato appello non riesce a dire: avanti non vuole andare, indietro neppure e la scelta di disertare non è mai rientrata nel suo stile. Intristito dall’amletico dubbio non fa altro che ripetere: “Questo treno è una iattura, non doveva passare, non era previsto. Dovevamo fermarlo prima!”.
La locomotiva oramai è in dirittura d’arrivo. Cosa farà la macchina lo sapremo solo quando il Ref. 18 sarà arrivato al km.15/6. Per il momento sappiamo soltanto che il 15 giugno ci sarà il referendum sull’articolo 18 e nel partito dei Ds regna la confusione.
Né con il sì, né con il no: comunque sia la vecchia “Querciand” rischia di essere travolta.
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