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Il vandalismo woke non risparmia nemmeno il museo di un grande filantropo

Di Rodolfo Casadei
03 Dicembre 2022
La direttrice della Wellcome Collection di Londra fa smantellare l’esposizione “Medicine Man” perché «razzista». Un altro caso (stupido) di cancel culture

L’ultima vittima in ordine di tempo dell’attivismo woke in Inghilterra è l’esposizione permanente “Medicine Man” presso la Wellcome Collection, museo londinese gestito dal Wellcome Trust, la più ricca charity del Regno Unito con un patrimonio di 36 miliardi di sterline. L’esposizione, inaugurata nel 2007 e visitata gratuitamente da 55 mila persone all’anno, raccoglieva oggetti etnologici di significato terapeutico, reperti storici, curiosità, parti di corpi umani, ecc., riconducibili direttamente o indirettamente alla medicina e alla cura, provenienti da una collezione di un milione di pezzi acquistati dal fondatore e benefattore del trust, l’imprenditore farmaceutico americano Henry Wellcome (1853-1936).
Ma la nuova direttrice del museo, Melanie Keen, e il suo staff hanno rimosso per sempre l’esposizione perché «perpetua una versione della storia medica che si basa su teorie razziste, sessiste e abiliste». Dalle dichiarazioni finora apparse sulla stampa e sui social non è particolarme...

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