Imu, esenzioni in base all’Isee. Il governo ha trovato un compromesso (rinviato)

Di Redazione
01 Luglio 2013
L'esecutivo studia l'ipotesi di non far pagare la tassa sulla prima casa solo «chi rimane al di sotto di un certa soglia nel calcolo del nuovo "riccometro"»

Sull’Imu «spunta l’ipotesi del compromesso», informa il Corriere della Sera. Secondo il quotidiano di via Solferino il governo Letta starebbe studiando l’ipotesi di esentare dal pagamento della tassa sulla prima casa solo «chi rimane al di sotto di un certa soglia nel calcolo del nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, il cosiddetto “riccometro”, usato già oggi per decidere chi ha accesso ad una serie di servizi, come gli asili nido o le borse di studio».

NON SOLO REDDITO. Il criterio non sarà dunque il valore dell’immobile e non sarà neanche il solo reddito, un po’ «perché di mezzo ci sarebbe sempre il problema dell’evasione», ma soprattutto perché l’Isee è un indicatore più completo: oltre ai guadagni «tiene conto anche del patrimonio, con i risparmi in banca, le azioni e, naturalmente, anche gli immobili» ed è calcolato in base a «una specie di quoziente familiare, tema molto caro al Pdl».

UN ALTRO RINVIO. Secondo il Corriere, però, anche per questa riforma l’esecutivo si prende tempo: «Il governo potrebbe prendere tempo e seguire la stessa strada già percorsa con l’Iva. Entro agosto un decreto che sospenda, a questo punto per tutti, il pagamento della seconda rata Imu sulla prima casa. Per poi scrivere le nuove regole, valide per il 2014, dopo l’estate, magari ad ottobre all’interno della legge di Stabilità».

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2 commenti

  1. leo aletti

    L’ IMU va tolta , ha ragione Berlusconi . Ho sentito alcuni preti, che non pagano l’IMU, dire che va pagata, giustificando il tutto. Leo Aletti

  2. ragnar

    Il futuro di questo paese é buio, molto buio. Nessuno che abbia il coraggio di prendere le decisioni giuste. Tutti sanno cosa bisognerebbe fare ma nessuno si vuole prendere la briga di farlo, perché perderebbe subito tutti i voti.
    La veritá é che bisogna mettere le varie lobbies l’una contro l’altra (sindacalisti contro taxisti, notai, etc…) ma questo non é cosa facile.
    Occorrerebbe prendere qualcuno che in politica ha pochi interessi: un simile individuo potrebbe facilmente decidere di far fuori milioni di privilegi in un colpo solo, senza tema di perdere voti. Peró forse correrebbe il rischio di essere linciato una volta fuori dal giro.
    Ci vuole qualcuno dall’estero che risolva questa situazione: in Italia é obiettivamente impossibile.

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