India, sospesa fino al 30 gennaio la situazione dei due marò

Di Chiara Rizzo
08 Gennaio 2014
Rinviata per ragioni tecniche l'udienza di oggi. La difesa si è opposta alla richiesta dell'accusa di prendere in custodia Latorre e Girone, oggi residenti all'ambasciata italiana di New Delhi

Resta ancora sospesa la situazione dei due marò in India, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dell’omicidio di due pescatori. Oggi il tribunale speciale che si occupa della vicenda ha riaggiornato l’udienza, che è durata appena 15 minuti per motivi tecnici, al prossimo 30 gennaio.

GLI AVVOCATI: «SODDISFATTI». Il giudice Darmesh Sharma infatti ha chiesto ai difensori dei due marò di formalizzare la loro posizione su alcune obiezioni che avevano presentato. Agli atti del processo in questo momento ad esempio non è stato ancora incluso il rapporto della polizia Nia di chiusura delle indagini: inoltre l’accusa ha richiesto di assumere la custodia dei due marò, che oggi sono in libertà provvisoria (dietro cauzione) ma residenti obbligatoriamente all’ambasciata italiana a New Delhi. I difensori dei marò si sono opposti a questa richiesta e il giudice ha deciso di sospendere l’udienza per raccogliere tutte le obiezioni della difesa e della Nia il 30 gennaio. Gli avvocati di Latorre e Girone hanno espresso «soddisfazione per il fatto che il magistrato non abbia accolto la richiesta della Nia aggiornando la discussione. Siamo convinti che l’assegnazione della custodia dei due imputati al giudice speciale della Session Court sia illegale perché contraddice le disposizioni della Corte Suprema e perché non è stato presentato il rapporto contenente i capi di accusa».

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