
INFAUSTO RESET
La fase politica di questi ultimi mesi ha premiato a sinistra un uomo su tutti: Fausto Bertinotti. Il buon risultato elettorale e la costruzione della Sinistra Europea sono, in primo luogo, un suo risultato personale prima ancora che del Prc. Questo dato, che sta lusingando tutto il partito, è però una lama a doppio taglio per il futuro. Se è vero che il carisma del subcomandante Fausto ha catalizzato l’interesse e l’attenzione di soggetti sino ad ora distanti da Rifondazione, è anche vero che il percorso personale di Bertinotti sta ora virando lontano dalle beghe di casa nostra. è, infatti, oramai certo che il medesimo diverrà parlamentare europeo a tempo pieno e le sue energie saranno sempre più protese alla costruzione di una sinistra con pulsioni extranazionali. La stessa carica di segretario potrebbe ritenersi nella sua fase finale, proprio in virtù dei nuovi impegni. Nessun sostituto di livello sembra prospettarsi all’orizzonte. Il partito oggi è corteggiato da tutta l’opposizione, ben conscia oramai che senza i numeri del Prc, è praticamente impossibile battere il Cavaliere. In fase di progettazione la sinistra radicale potrebbe godere di un’ottima credibilità, giocare da collante con i movimenti e trainare anche i rimasugli cossuttiani e le anime ambientaliste. I veri problemi potrebbero giungere una volta terminata la campagna elettorale quando, un’eventuale vittoria del centrosinistra, impegnerebbe tutti in una difficile prova di equilibrismo. Come conciliare a quel punto la nuova ventata confindustriale oramai pronta a sostenere il progetto capitalista-compatibile-etico del vecchio Prodi o (a scelta) del nuovo Veltroni con le istanze di un “nuovo mondo possibile”? E il patto di stabilità, la flessibilità e l’intero impianto economico? Ripetere un’esperienza come quella della caduta del governo Prodi sarebbe nei prossimi anni impossibile, ma sperare in un Ulivo (o in un suo similare) con spinte anticapitaliste è solo pura utopia. Se a tutto ciò aggiungiamo il probabile disimpegno del leader rosso, la rifondazione potrebbe subire un infausto reset.
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