Invidia

Harry, il mio cane con crisi d’identità, spedito dallo psicologo, è anche lui partito per le vacanze. Già sul traghetto deve aver avvertito la differenza tra lui e gli altri quadrupedi, poiché di nascosto, appena vista la triste gabbia marittima, è stato portato in cabina. Arrivato in Sardegna ha cominciato, per fortuna, a sembrare un cane, abbaiando come si conviene al cane del vicino. Ma un momento di incertezza probabilmente l’ha avuto, quando ha visto un topolino. Non sapendo che fare, il gioioso Harry si è immedesimato col roditore e s’è mangiato il veleno per topi che, in preziose bustine, circonda la civiltà isolana. Poche ore dopo era steso in terra, morente, ed è stato trasportato, per fortuna senza fare intervenire la Protezione civile, alla clinica veterinaria di Olbia, dove è stato dichiarato morente. Subito gli è stata effettuata una trasfusione per evitare il tracollo dovuto alla mancanza di piastrine nel sangue. Una notte attaccato al tubo dell’ossigeno e tenuto in braccio dall’eroica moglie non è stata sufficiente, e il giorno dopo seconda trasfusione, camera a ossigeno, intervento farmacologico sostenuto. E adesso, dopo due giorni in bilico tra la morte e la vita, Harry giace in convalescenza controllata. Si salverà.
Nota economica: il tutto mi è costato 450 euro, fatturati, per paura di Visco, anche con deleghe dimezzate. Nota esistenziale: i miei mi tratteranno bene almeno quanto Harry quando anch’io, in crisi d’identità, mi farò di veleno per topi?

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