
Caro direttore, tifare a prescindere per un schieramento (o per una coalizione) in politica è cosa deleteria che si allontana dal principio di realismo. Per uno come me, che ha sempre votato il centro moderato con qualche sfumatura di dottrina sociale della Chiesa, l’attuale destra centro mi lascia perplesso, tanto che nelle ultime elezioni ho votato Terzo Polo, più per disperazione che per convinzione.
Ora, se valesse il principio di “fedeltà”, alle prossime elezioni regionali in Lombardia dovrei votare “Lista Moratti” che si avvale dell’appoggio esterno del dinamico duo Renzi – Calenda. Ma siccome conoscere il mio voto rasenta lo zero, vorrei spiegare perché “oggettivamente” la strategia morattiana per “l’election day” lombardo è destinato ad un suicidio politico che probabilmente non ha pari nella storia moderna delle elezioni regionali.
Per un dato puramente tecnico. Una lista civica che si presenti in una elezione (dove la vittoria è data da un risultato “secco”) e che non ha in partenza nessuna possibilità di vittoria ha un che di demenziale. Se invece il prossimo governatore e la coalizione che l’appoggia fosse deciso dopo un secondo turno di ballottaggio, ecco che avrebbe più senso.
Una lista né di qua e né di là come quella della Moratti (come lo è anche il Terzo Polo, checché lo racconti posizionato a sinistra una certa narrazione di destracentro) in prima battuta concorrente con il più che probabile vincitore, con il quale ha diversi punti in comune, in questo caso avrebbe la possibilità di accordarsi per una partecipazione al futuro governo regionale, avendo a disposizione voti che pescano nello stesso bacino elettorale. E invece non sarà così. La maggioranza che uscirà dalle elezioni governerà per tutta la legislatura e l’opposizione rimarrà tale per i cinque anni a venire.
In conclusione, perché dovrei votare uno schieramento come quello della Moratti che essendo imbottito di ex forzisti o comunque da personalità non opposte al destracentro (perché sarà un destracentro, è sicuro) sarà costretto ad un ruolo di opposizione vita natural durante? Ecco perché, pur apprezzandone il programma, penso che non la voterò: a tutto c’è un limite, anche al tafazzismo.
Certo, i sondaggi parlano di una percentuale importante di astensione, ma penso che Lady Moratti non abbia la forza di conquistarla e men che meno il tentennante Terzo Polo. Mi arrenderò a votare la preferenza per un candidato in lista che conosco e che ha fatto una buona esperienza in un altro ambito di governo locale (metropolitano).
Con la speranza che finalmente, in futuro, si trovi il modo di offrire politiche di rappresentanza più semplici e mature.
PS: Caro direttore, ma il tuo articolo sull’argomento nel nuovo numero digitale del mensile ha subìto l’embargo fino al 14 febbraio. Perché?
Carlo Candiani
Rispondo al PS. Per il mensile ho scritto una lettera ad alcuni candidati per le elezioni del 12-13 febbraio. L’ho scritta il 26 gennaio e la pubblicheremo solo dopo i risultati perché vogliamo che sia chiaro a loro e a tutti che quel che abbiamo da dire è valido a prescindere dai risultati (e quel che stiamo vedendo in questa campagna elettorale ci conferma che non stiamo sbagliando).
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