Islam e Stato laico. Due obbedienze inconciliabili

Di Gianni Baget Bozzo
29 Novembre 2001
L’ambasciatore d’Italia a Riyadh è divenuto musulmano. Bene, ora sappiamo che il nostro Paese è rappresentato da un uomo per cui Corano e Sunna valgono più delle leggi dello Stato.

L’ambasciatore d’Italia a Riyadh è divenuto musulmano. Bene, ora sappiamo che il nostro Paese è rappresentato da un uomo per cui Corano e Sunna valgono più delle leggi dello Stato. Se poi è wahabita, sappiamo anche che è amico dei medesimi mullah che hanno ispirato i talebani. Cosa farà il nostro ministro degli Esteri? Lo manterrà in servizio? Pare che gli ambasciatori abbiano una particolare attitudine a divenire musulmani. Il capo della comunità islamica italiana più noto è l’ambasciatore Scialoja. Ricordo che, quando infuriava la guerra degli islamisti politici in Algeria, l’ambasciatore tedesco a Rabat era musulmano: e patrocinava come ambasciatore il riconoscimento del Fis da parte del suo governo come un elemento affidabile. Non so quale sia stata la carriera del’ambasciatore, ma la scelta del suo governo, del governo algerino e infine del popolo algerino furono diverse. Questo è un problema che la conversione di un italiano all’islam porterà alla Repubblica italiana: non so di musulmani che abbiano cariche nella diplomazia europea. Ma ormai Al Qaeda ha posto il problema dell’affidabilità del personale islamico. Infine esso non può accettare lo Stato italiano come fedeltà professionale, perché la norma coranica non ammette distinzione tra religione e politica. Un cattolico può servire, ed è accaduto, anche un governo anticlericale perché infine, vige la distinzione tra religione e politica. Un cristiano può avere due fedeltà e conciliarle, un islamico no. E ormai l’era del terrorismo islamico è iniziata. La sua sede non saranno gli stati arabi, in cui i regimi nazionali hanno creato un’entità politica. Il nazionalismo arabo è un’invenzione dei cristiani arabi: e se in concreto non ha potuto impedire che vivessero sotto la costrizione islamica ha almeno creato il principio delle due obbedienze. Che Nasser e Assad fecero rispettare con bagni di sangue. Il terrorismo islamico è strutturato su due basi: l’Arabia Saudita e l’immigrazione europea. È su queste basi che bin Laden ha creato la sua struttura terroristica. Solo all’interno dei Paesi occidentali esistono le condizioni favorevoli sul piano ideale e le conoscenze sul piano tecnico che possono costruire una simile struttura. Il governo italiano dovrà sfidare il garantismo della sinistra che mantiene la sua identità antioccidentale e purtroppo quella delle autorità ecclesiastiche. I servizi segreti debbono essere strutturati sapendo che l’Internazionale del terrorismo rimarrà anche se bin Laden fosse preso o ucciso. Sarebbe troppo bello pensare che bin Laden sia un pensatore solitario.

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