Israele. Hamas proclama la Giornata della rabbia

Di Redazione
13 Ottobre 2015
Nuovi attacchi contro civili e militari a Gerusalemme e a Tel Aviv. Netanyahu: «La nostra voglia di vivere distruggerà la voglia di uccidere dei nostri nemici»
Israeli police officers examine the body of an Israeli at the scene of a shooting attack in Jerusalem, Tuesday, Oct. 13, 2015. A pair of Palestinian men boarded a bus in Jerusalem and began shooting and stabbing passengers, while another assailant rammed a car into a bus station before stabbing bystanders, in near-simultaneous attacks that escalated a monthlong wave of violence. Two Israelis and one attacker were killed. (AP Photo/Sebastian Scheiner)

Articolo tratto dall’Osservatore romano – Non si ferma l’ondata di violenza in Israele. Questa mattina due attentatori palestinesi sono saliti su un autobus alla stazione di Armon Ha Natziv, a Gerusalemme est, e hanno cominciato a sparare sui passeggeri, provocando numerosi feriti e due morti. Gli aggressori sono stati poi uccisi. Nelle stesse ore, sempre a Gerusalemme, un uomo si è lanciato con un’auto contro i pedoni alla fermata del bus, poi è sceso dalla vettura e li ha attaccati con un coltello. Anche in questo caso, numerosi feriti e una vittima.

Un terzo episodio si è avuto sempre questa mattina alla periferia di Tel Aviv, dove due israeliani sono stati aggrediti e feriti da un giovane arabo munito di coltello. Le vittime erano ferme a una fermata dell’autobus nella principale arteria che attraversa la città.

«Il terrorismo è figlio della volontà di distruggerci e non della disperazione palestinese» ha denunciato ieri il premier Benjamin Netanyahu in un dibattito alla Knesset. «Ma la nostra voglia di vivere distruggerà la voglia di uccidere dei nostri nemici» ha avvertito, respingendo ancora una volta come «bugie» le affermazioni che Israele stia cercando di cambiare lo status quo nell’area circostante la moschea di Al Aqsa, uno dei luoghi più sacri dell’islam. Il premier ha però confermato la volontà del Governo di proseguire nella lotta contro Hamas. Netanyahu ha poi chiesto al presidente palestinese Mahmoud Abbas di combattere l’istigazione e «condannare gli attentati terroristici palestinesi».

La risposta palestinese non si è fatta attendere. Marwan Barghouti, ex leader del partito Al Fatah (una delle principali fazioni palestinesi, cui appartiene anche il presidente Abbas), in un articolo per il giornale britannico «The Guardian», ha scritto che la vera radice delle violenze va attribuita alla questione degli insediamenti e alla mancata presa di posizione internazionale. I gruppi palestinesi hanno convocato per oggi la Giornata della rabbia in Cisgiordania, Gaza e a Gerusalemme est. Mentre i responsabili della comunità araba in Israele hanno cominciato uno sciopero.

Il dibattito alla Knesset — disertato dai partiti arabi durante l’intervento di Netanyahu — è stato preceduto da diversi attentati: quattro nello spazio di un’ora, con sei israeliani feriti.

Il primo ieri mattina quando un palestinese nella Città Vecchia ha accoltellato alla Porta dei Leoni un poliziotto che gli aveva chiesto i documenti. L’assalitore è stato ucciso dalla reazione degli agenti. Intorno alle 14 (ora locale) il secondo assalto, è avvenuto in una zona centrale, non distante dal comando di polizia: una ragazza palestinese di diciotto anni di Beit Hanina, quartiere arabo di Gerusalemme est, ha pugnalato un agente che, secondo la ricostruzione delle forze di sicurezza, le aveva chiesto i documenti dopo essersi insospettito. Il poliziotto ha riportato ferite leggere: l’assalitrice è stata fermata e portata in ospedale. Un’ora dopo il terzo attentato a Pisgat Zeev, un sobborgo ebraico di Gerusalemme: due giovanissimi palestinesi di Beit Hanina di circa 13 e 17 anni, cugini, hanno accoltellato un coetaneo israeliano che era in bicicletta dopo aver colpito in precedenza un altro israeliano di circa 20 anni. Uno dei due palestinesi è stato ucciso dalla polizia mentre fuggiva, il secondo è stato ferito seriamente. Il ragazzino israeliano è in gravi condizioni e lotta per la vita in ospedale.

L’ultima aggressione è avvenuta in serata: un palestinese, dopo aver tentato di rubare il fucile a un soldato su un autobus all’ingresso di Gerusalemme, è stato ucciso. Ci sarebbero, secondo le prime informazioni, feriti tra gli israeliani.

Foto Ansa/Ap

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44 commenti

  1. Underwater

    La citazione di Sabbah è vecchia di anni. Ed il direttore della Caritas di Gerusalemme quando pensa alla pace non pensa ciò che hanno in mente i pazzi neonazisti.

  2. Raider

    Bissando nickname per A- e subissando di corbellerie, l’islamo-nazista strumentalizza e distorce le parole e opinioni rispettabilissime quanto opinabilissime di un altro cristiano e uomo di Chiesa: ma quali siano propriamente le circostanze geo-politiche di questa ondata di violenza, che prende spunto dalla bestiale intolleranza islamica secondo un copione altre volte andato in scena, l’islamo-nazista lo ha scritto con la massima chiarezza in un altro thread. In cui, a proposito di circostanze geo-politiche di tempo, luogo e azione drammatica, il nazi-islamico si esaltava all’intervento russo in Siria esplicitandone così la reale portata strategica e appunto, geo-politica:
    – rafforzare la posizione dell’Iran in Siria,
    – permettere all’Iran di esercitare una maggiore influenza sul governo di Baghdad,
    – espandere l’influenza e le capacità di Hezbollah (che già affila i coltelli) e cancellare Israele dalla faccia della Terra.
    Il che avviene, anche se la geo-politica di mons Twal di questo non si cura, a quel che sembra.

  3. Samuel

    x Fabio G,
    grazie del sermone, tuttavia: “è stato tolto di mezzo anche il Messia tanto atteso (che dava compimento alla legge), perché non era secondo i loro progetti (progetti tutti terreni).
    Ma che stai dicendo? forse sfugge ciò che ha detto Giovanni Paolo: gli ebrei sono i nostri fratelli maggiori… chiediamo perdono agli ebrei per le persecuzioni

    1. Raider

      L’islamo-nazista multinick mette da parte l’andreottismo e le smancerie e torna come ai devoti ipocriti qui sopra toglie ogni pia e pietosa scusa.
      W ISRAELE!
      NO ALL’ISLAM!

      1. Yoyo

        Si dia il caso che Al Aqsa sia simpaticamente edificata sopra i resti del Tempio di Salomone ed Erode il Grande (IX-I sec. A.C.). Che Maometto sia asceso al cielo da li non ci sono prove, in compenso le evidenze archeologiche del Tempio ebraico sono note a tutti gli storici del mondo.

        1. Raider

          L’islamo-nazista torna ai nickme per A- e alle solite strumentalizzazioni e distorsioni delle parole dei cristiani – Papi, Santi, gerarchie e singoli fedeli -, anche quando esprimono opinioni rispettabili quanto opinabili.
          In questo caso, l’islamo-nazista multinick vuole fare passare la bufala secondo cui quello della sicurezza sarebbe un pretesto israeliano per angariare e fare arrabbiare senza motivo i palestinesi: e siamo, così, allo stesso delirio delle reazioni suscitate dalla costruzione del muro con cui Israele difende i propri cittadini, i civili, vale a dire donne, vecchi e bambini, dagli attentatori suicidi: cosa che ogni Stato ha il dovere di fare, ma Israele no, al Direttore Generale della Caritas di Gerusalemme – ah! Siamo a posto, allora! – non sembra giusto che lo Stato di Israele prenda le misure che ritiene necessarie per garantire la sicurezza, la vita e l’incolumità di donne, vecchi e bambini.
          Per tutte le brave persone come il Direttore Generale della Caritas di Gerusalemme, è – caspita! – ingiusto, profondamente ingiusto che gli israeliani non ci stiano a farsi ammazzare senza reagire e senza difendersi: e – va da sé – il muro che li ha protetti da attentati dinamitardi a cadenza quotidiana e che non mette a rischio neppure la vita degli aspiranti attentatori suicidi palestinesi è una ‘violenza intollerabile’, un'”aggressione tremenda’ subita dagli aspiranti attentatori suicidi palestinesi.
          Liberissimo il Direttore Generale della Caritas di Gerusalemme di dire quello che gli permette di essere strumentalizzato dagli islamo-nazisti che non lo toccheranno, lui: ma vada a dire a Gaza che gli attentatori suicidi sono dei criminali che vanno combattuti come tali: e gli dica, già che c’è, che Hamas, come riferito in questo blog dall’islamo-nazista, è un’organizzazione al servizio del Mossad: e vedrà che effetto gli faranno e quali prove d’affetto riceverà dai palestinesi.
          Delle Mura Leonine e delle misure di difesa che adotterebbe il Direttore Generale della Caritas di Gerusalemme qualora mettessero sotto attacco la sede della Caritas di Gerusalemme, il Direttore Generale della Caritas di Gerusalemme parlerà qualche altra volta.

          1. Alphio

            Gli ultimi episodi di violenza a Gerusalemme sono nati perché “alcuni fanatici israeliani sono voluti entrare per forza nella Moschea, il luogo più sacro per i musulmani, una provocazione che non ha senso. Da qui è venuta tutta questa violenza. Una reazione violenta attira sempre un’altra azione violenta. Peccato, non ci piace questa situazione. A pagare sono sempre gli innocenti”. Lo ha detto, il Patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal a margine dei lavori del Sinodo che si stanno svolgendo in questi giorni in Vaticano, commentando la nuova ondata di attacchi che hanno seminato il terrore a Gerusalemme provocando 3 morti e decine di feriti.
            “Dobbiamo vedere quali circostanze hanno indotto a questa intifada” ha aggiunto Twal sottolineando che “le circostanze geopolitiche che la gente vive a Gerusalemme nei territori occupati dall’esercito israeliano non aiutano alla calma e alla pace”….

          2. Leo

            In Palestina, grazie a Dio, Santa Madre Chiesa è ancora un punto di riferimento per chi ama la Pace, la Verità, la Giustizia :
            L’ex patriarca latino di Gerusalemme, Michel Sabbah, era fra coloro che dopo la messa a Beit Jala hanno manifestato a fine agosto scorso contro la costruzione del muro che divide Gerusalemme dai Territori palestinesi occupati.
            La manifestazione aveva radunato centinaia di persone, rappresentanti palestinesi, autorità religiose e fedeli cristiani che, alla fine della messa hanno marciato sul luogo dove i bulldozer dell’esercito israeliano hanno sradicato diverse antiche piante di ulivo per far posto a una nuova sezione del muro che divide Gerusalemme dai Territori occupati. I lavori della sezione sono iniziati da due settimane.
            Parlando alla folla, Michel Sabbah ha detto: “Questa terra ci appartiene… Qualunque cosa facciate, qualunque cosa i vostri tribunali dicano, questa terra appartiene a noi e tornerà a noi un giorno”. Poi rivolgendosi ai soldati israeliani, ha aggiunto: “Voi siete forti per i vostri fucili, ma non siete i più forti in umanità”.

          3. Yoyo

            Quando i preti dicono cose che a voi piacciono li citate subito, eh? La vostra manipolazione è sempre più retriva e disgustosa.

          4. Raider

            Segnalo alla Redazione

            che l’islamo-nazista multinick è un hacKer che manipola il blog facendo apparire e sparire i suoi post pe spostarli dove ritienie in modo da alterare tempi e modi del discorso altrui, non potendo ancora tacitare gli altri con la forzai, dato che la forza di ribattere con gli argomenti non è nelle sue possibilità, nemmeno quelle di hacKer.

          5. Raider

            I Patriarchi e i Capi delle Chiese a Gerusalemme si preoccupano che gli Israeliani vogliano impedire ai musulmani di accedere a alla moschea – peraltro, costruita da artigiani e architetti bizantini: da cui la somiglianza col Santo Sepolcro -: semmai, sono i musulmani a impedire libero accesso a un luogo sacro anche a altri.
            “Qualsiasi minaccia alla sua continuità e alla sua integrità potrebbe condurre a conseguenze imprevedibili nell’attuale clima politico” suona come una minaccia: d’altronde, se la costruzione di un muro che protegge i civili, vale a dire donne, vecchi e bambini israeliani dagli attentatori suicidi palestinesi e non mette a rischio neppure la vita degli aspiranti attentatori suicidi palestinesi costituisce una provocazione intollerabile e una violenza inaudita, si capisce che possa sfuggire come l’”attuale clima politico” e geo-politico veda
            – rafforzare la posizione dell’Iran in Siria,
            – permettere all’Iran di esercitare una maggiore influenza sul governo di Baghdad,
            – espandere l’influenza e le capacità di Hezbollah (che già affila i coltelli): e Hamas, benché a detta degli islamo-nazisti sia al servizio Mossad, si dà da fare come sa.

          6. Raider

            L’islamo-nazista multinick continua a strumentalizzare e stavolta, se la prende con la storia, ma rimanendo sempre sul piano della pura fantasia. E le parole di mons Sabbah si prestano ottimamente alla bisogna: ma sempre parole senza molto senso sono: e opinioni, sbagliate rimangono. Capita.
            Quello che è inaccettabile è il principio che veicolano: e che è tutto l’opposto di un concetto cristiano, nel merito e nella forma in cui è espresso. Perché la forma è quella di un ricatto: la violenza che deve finire, si sa, è sempre quella dell’altro. E tutto il discorso, già noto e sentito da altri ecclesiastici schierati e dhimmizzati – come mons Capucci coi mitra sotto la tonaca -: si parla di combattenti e innocenti, che, dalle cose dette prima, sembrerebbero da una parte sola: e sugli attentatori suicidi palestinesi, nulla. Che è un po’ poco per raccontarla, almeno, tutta: e un po’ meno a modo proprio.

          7. Raider

            L’islamo-nazista multinick torna alla denominazione d’origine e cambia e sposta i post sperando di farla franca.E fa finta che nessuno si accorga dei suoi trucchi da frustato. Quindi, con lo stesso senso dell’opportunità con cui cita ora ‘Maria’ e la Provvidenza in nome e per conto dell’Islam ora Andreotti in forza del fatto che l’islamo-nazista multinick per omaggiare meglio Andreotti si dichiara fascista: e dopo aver riportato le parole tutt’altro indiscutibili del non infallibile Direttore Generale della Caritas di Gerusalemme, adesso cita l’ex patriarca di Gerusalemme, Michel Sabbah, fra coloro che si sono opposti alla costruzione di un muro che, proprio in omaggio all’albero che simboleggia la pace,
            – protegge i civili, vale a dire donne, vecchi e bambini israeliani dagli attentatori suicidi palestinesi
            – e (provocazione inaccettabile! Aaggressione intollerabile! Violenza inaudita!) non mette a rischio neppure la vita degli aspiranti attentatori suicidi palestinesi.
            W ISRAELE!
            NO ALL’ISLAM!

          8. Raider

            L’islamo-nazista falsario cambia nickname e sposta i suoi post nell’illusione paranoica che cambiando l’ordine dei post camubi la sostanza dei fatti. Facile dimostare anche in questo caso che ha torto marcio:

            Bissando nickname per A- e subissando di corbellerie, l’islamo-nazista strumentalizza e distorce le parole e opinioni rispettabilissime quanto opinabilissime di un altro cristiano e uomo di Chiesa: ma quali siano propriamente le circostanze geo-politiche di questa ondata di violenza, che prende spunto dalla bestiale intolleranza islamica secondo un copione altre volte andato in scena, l’islamo-nazista lo ha scritto con la massima chiarezza in un altro thread. In cui, a proposito di circostanze geo-politiche di tempo, luogo e azione drammatica, il nazi-islamico si esaltava all’intervento russo in Siria esplicitandone così la reale portata strategica e appunto, geo-politica:
            – rafforzare la posizione dell’Iran in Siria,
            – permettere all’Iran di esercitare una maggiore influenza sul governo di Baghdad,
            – espandere l’influenza e le capacità di Hezbollah (che già affila i coltelli) e cancellare Israele dalla faccia della Terra.
            Il che avviene, anche se la geo-politica di mons Twal di questo non si cura, a quel che sembra.

            N.B. La Redazione, però, dovrebbe impedire a questo cialtrone multinick islamo-nazista di falsare il discorso anche con questi espedienti da baro e truffatore quale l’islamo-nazista è.

    2. Fabio G

      Non hai capito cosa vuol dire fratelli maggiori:

      Fratelli maggiori nella fede del Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe e Mosè
      perchè Dio ha scelto loro come primo popolo per trasmettere
      la sua Rivelazione;

      “maggiori” perchè sono venuti prima, non perchè sono migliori.

      1. Raider

        Prima di accusare il prossimo di ‘non capire’, occorrerebbe sforzarsi di capire quel che con poco buon senso si rifiutava di capire o di leggere per evitare di rispondere. Dopodiché le fratellanze abramitiche hanno un significato di carattere etnico:
        – Isacco rappresenta gli Ebrei e Ismaele, gli Arabi: se vi fosse qualche valenza teologica, dov’è chi ‘rappresenta’ Cristiani e Cristianesimo? Infatti,
        – non tutti gli Ebrei sono di religione ebraica, non tutti gli Arabi sono di religione islamica e la maggior parte dei Cristiani non sono né Ebrei né Arabi, anzi, solo una piccolissima porzione del popolo cristiano è costituita da Ebrei e Arabi.
        In alcun modo l’episodio dimostra una qualche comunione sul piano teologico, solo una comune origine sul piano naturale, carnale, che non implica alcuna derivazione o comunione di fede:
        – non c’è alcuna filiazione ‘spirituale’ che non sia dovuta alla cleptomania islamica, che si impossessa di ciò che non gli spetta sul piano storico, culturale, scientifico, religioso: Cristo è l’antesiginano di Maometto e guai a chi non riconosce in questi un profeta e anzi, il Sigillo dei Profeti.
        Non so se sono stato chiaro: ma so che nessuno è mai abbastanza chiaro per chi non vuole capire. E qualche prova di renitenza interessata in tal senso l’ha data chi vorrebbe spiegare ciò che era abbastanza chiaro anche prima che si mettesse a spiegarlo lui.

      2. Raider

        Per favore, potreste fare passare il mio post sulla ‘fratellanza abramitica”? Grazie.

      3. Raider

        Riscrivo il post sperando che stavolta passi:

        Chi si ritiene che altri non abbia capita e spiega quel che era chiaro anche prima delle sue spiegazioni non ha dimostrato maggiore volontà di capire quel che richiedeva troppo tempo e impegno nel trovare non solo spiegazioni, ma risposte e la cortesia di rispondere. Più facile e comodo cavarsela con un tocco di ipocrisia e di maleducazione e riservare la sollecitudine fraterna alla “fratellanza abramitica.” Alla scortesia interessata si può rispondere, nel caso, con la liberalità dovuta alla rilevanza di un argomento mistificato da islamici e catto-islamici:
        – l’origine da Abramo ha un senso dal punto di vista etnico, non religioso:
        – origine etnica comune non vuol dire unità o comunione di fede e men che meno, derivazione di una fede dall’altra:
        – se così non fosse, dove, da chi sono ‘rappresentati’ i cristiani e il Cristianesimo se non da Isacco, postulando in tal modo una relazione più intrinseca e spirituale fra Ebraismo e Cristianesimo nella persona-figura di Isacco?
        – Infatti, non tutti gli Ebrei sono di religione ebraica come non tutti gli Arabi sono islamici, mentre solo una piccola parte del popolo cristiano è composta da Ebrei e Arabi:
        – se il racconto biblico signicasse un maggiorascato cronologico, anche gli islamici, nella loro cleptomania storica, culturale, teologica e scritturale, reclamerebbero il titolo “ingiustamente” loro usurpato di “fratelli maggiori.”
        – in ogni caso, gli islamici considerano se stessi i “Veri Credenti”: Cristo è, per loro, un profeta antesignano di Maometto: l’Islam sarebbe la “religione naturale dell’umanità”, traviata da Ebrei e Cristiani: la Madonna, la madre di un profeta dell’Islam, non la Madre di Dio e della Chiesa: la Bibbia, manipolata dai rabbini: e si portebbe continuare con tutte le mistificazioni e i travisamenti scaturiti dall’equivoco-inganno della origine comune e “fratellanza abramitica.” Ma potrà bastare, quanto precede, per esaminare in maniera critica il contenuto e il senso di affermazioni che di ecumenico hanno solo l’errore come base per un’dialogo’ a vuoto e inutile.

        1. Fabio G

          No non è stato chiaro per niente.

          Io sono partito dalla frase:
          “…la terra di Israele era degli ebrei prima dei palestinesi…”

          e volevo puntualizzare che un eventuale diritto divino, degli ebrei sulla terra promessa è
          decaduto a causa del comportamento dello stesso popolo ebreo.

          Sul godimento della terra promessa invece, per adesso sono 50 anni su 2000 anni e
          come dice lei: ” …minacciato costantemente di annientamento…”.
          E come dice il vangelo di Matteo al capitolo 21:
          “…24Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli;
          Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti….”

          Posso, al massimo, prendere atto che siano finiti i tempi dei pagani, ma la vedo dura.

          Con La storia degli ebrei fratelli maggiori dei cristiani (per quanto riguarda la fede)
          non vedo cosa centrano le fratellanze abramitiche.

          1. Raider

            Chi non voleva capire prima – il Discorso di Ratisbona, secondo i nazi-islamici, era diretto da papa Benedetto XVI ai protestanti, non agli islamici: non era tanto difficile capire che si trattava di una falsità e di una idiozia – continua a non voler capire. “Fratelli maggiori” o minori sempre in relazione a Abramo: e il discorso torna del tutto a proposito anche per chi ha capito tanto poco quello che ha scritto lui stesso da non rendersi conto di aver voluto spiegare, nel post cui rispondevo, quanto segue:

            “Fratelli maggiori nella fede del Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe e Mosè perchè Dio ha scelto loro come primo popolo per trasmettere la sua Rivelazione; “maggiori” perchè sono venuti prima, non perchè sono migliori”: cosa che Samuel non aveva scritto, questa degli Ebrei “nostri fratelli migliori” nemmeno c’è, nel post di Samuel: che scrive:
            “gli ebrei sono i nostri fratelli maggiori… chiediamo perdono agli ebrei per le persecuzioni.”
            Dopodiché, se chi spiega agli altri quello che gli altri non hanno detto, ma lui glielo fa dire lo stesso, ritiene che il perdono non andava chiesto, lo vada a dire a chi di dovere, anche se gli islamo-nazisti lo hanno preceduto nel regno delle recriminazioni anti-semite da presentare alla Chiesa.
            Comunque, nulla di male: ora è più chiaro perché chi non voleva capire riusciva a non capire questo – insisto fiduciosamente -:

            il Discorso di Ratisbona era diretto da papa Benedetto XVI ai protestanti, come sostenuto dai nazi-islamici: o era rivolto agli islamici, come hanno capito tutti gli altri, compresi gli islamici?

            Se il Discorso di Ratisbona era diretto ai protestanti e non agli islamici, perché vi furono linciaggi di cristiani – per limitas a questo – non, per es., in Danimarca o in Sassonia, ma in Pakistan, Afghanistan, Indonesia,ecc..?

            La risposta c’è. Se non la trovasse, lo sfortunato ricercatore troverà i volenterosi islamo-nazisti che le risposte sbagliate o fasulle le sanno tutte.

          2. Fabio G

            Il Signor Samuel non ha scritto “migliori”,
            ma ha tirato in ballo la storia della richiesta di perdono

            Chiediamo pure e doverosamente perdono per le azioni compiute da alcuni cristiani,
            non sentiamoci per questo inferiori o peggiori degli ebrei
            per i fatti successi e per il fatto che chiediamo scusa ; non inferiori per la fede
            e non peggiori per le azioni.

            Ma perchè mi presenta la storia
            del discorso di Ratisbona,
            del quale non me ne sono mai occupato,
            non è mio interesse occuparmene,
            e non l’ho mai tirato in ballo da nessuna parte?

          3. Raider

            Giusto come dicevo, uno che capisce ciò che vuole e lo fa a modo suo –
            “Il Signor Samuel non ha scritto “migliori”, ma ha tirato in ballo la storia della richiesta di perdono”: come se Samuel stesse barando inventandosi una “storia” o andando fuori tema: dai “fratelli maggiori”, di cui scrive Samuel, ai “fratelli migliori”, che legge nel post di Samuel chi pretende di spiegargli quel che Samuel non ha scritto -,
            non vorrà capire quello che gli conviene ignorare.
            La “storia” del discorso di Ratisbona, di cui l’esegeta del non detto da Samuel non si è mai occupato, non è del tutto nuova nemmeno per chi, lo credo bene, non ha alcun interesse a occuparsene. L’avevo proposto in precedenza in un altro thread a chi se ne disinteressa ora dopo che, esposto il caso, rispondeva di non avere tempo e che la mia esposizione era troppo complicata: l’ho resa più telegrafica e chiara, ma niente da fare. Ora, mi si dice che la renitenza a leggere o a capire non era dovuta a difficoltà di comprensione o a scarsità di tempo, ma era colpa del disinteresse.
            La questione, facile com’è da capire, la ripropongo:

            il Discorso di Ratisbona era diretto da papa Benedetto XVI ai protestanti, come sostenuto dai nazi-islamici: o era rivolto agli islamici, come hanno capito tutti gli altri, compresi gli islamici?
            Se il Discorso di Ratisbona era diretto ai protestanti e non agli islamici, perché vi furono linciaggi di cristiani – per limitarsi a questo – non, per es., in Danimarca o in Sassonia, ma in Pakistan, Afghanistan, Indonesia,ecc..?

            La questione era posta da me come esempio della falsità e delle mistficazioni islamo-naziste: e per capire se chi diceva di non avere tempo, capacità o interesse a rendersi conto di che distorsioni demenziali dei fatti sono capaci gli islamo-nazisti è all’altezza di quella falsità, di quelle mistficazioni e malafede.
            Ora, è tutto più chiaro e dubbi sulla malafede di chi spiega a Samuel quel che Samuel non si è mai sognato di scrivere non ce ne possono essere.

          4. Fabio G

            Resti pure nella sua accusa
            di malafede e falsità degli altri,
            …al momento resto dell’idea che si sbaglia.

          5. Raider

            La mia non è un’accusa, è una constatazione di fronte alla mancanza di argoment su questioni poste con chiarezza: questa, per esempio:

            il Discorso di Ratisbona era diretto da papa Benedetto XVI ai protestanti, come sostenuto dai nazi-islamici: o era rivolto agli islamici, come hanno capito tutti gli altri, compresi gli islamici?
            Se il Discorso di Ratisbona era diretto ai protestanti e non agli islamici, perché vi furono linciaggi di cristiani – per limitarsi a questo – non, per es., in Danimarca o in Sassonia, ma in Pakistan, Afghanistan, Indonesia,ecc..?

            Almeno, io ho argomentato: questo tizio che nemmeno esamina quel che dicono gli altri e per rifarsi di questa lacuna gli fa dire quel che non hanno detto e poi, glielo spiega, non ha idea di quel che dice: e così, non deve spiegarlo neppure a se stesso.

  4. alessandro

    Bisogna prendere in considerazione che ben poco limita Israele a non fare dei cristiani in quella terra ciò che ora tocca ai palestinesi. Gli ultimi attentati alle chiese in Israele sono stati per mani di giovani ebrei, futura classe dominante in quel paese, ho testimonianze di Pellegrini cristiani trattati a male modo da israeliani (es tassisti che fanno finta di non sapere cosa sia il Santo Sepolcro). Inutile fare di una parte il paladino di pace e speranza perché qualsiasi cosa succederà queste non terranno in conto dei cristiani mal visti da arabi e ebrei. Esultare ben poco per i sionisti dunque è pensate più a noi poveri cristiani che pare che abbiamo perso qualsiasi tipo di speranza per quella terra come se per noi non fosse importante…ma nessuno ha chiesto a noi cristiani se magari non spetta anche a noi voce in capitolo…mi spiego….perché uno stato ebraico, uno arabo e non uno cristiano…ah vero i cristiani non esistono quasi più!

    1. Raider

      Sembra che certa gente si compiaccia di parlare come un angelo della pace: e non può farlo, però, senza tradire intenzioni assai poco pacifiche e pie sotto forma di auspici o previsioni per nulla benevole e semmai, mestatorie:
      “Bisogna prendere in considerazione che ben poco limita Israele a non fare dei cristiani in quella terra ciò che ora tocca ai palestinesi.”
      Le minacce così pianamente auspicate esprimono lo stesso desiderio di pace che anima coloro che Israele fanno di tutto per distruggerlo con ogni mezzo, compreso il ‘martirio’ suicida contro civili israeliani (compresi donne, vecchi, bambini): su cui nulla ha da commentare o auspicare chi semina moniti ai cristiani (ridotti da secoli e secoli a minoranza ‘protetta’: e non diciamo da chi): e non per ispirare ai cristiani sentimenti di pace che, così, sembra siano del tutto estranei a chi paventa ‘limiti’ senza neppure considerare la guerra per la sopravvivenza di Israele (semmai, opponendo la sopravvivenza di Israele alla sopravvivenza del Cristianesimo!). Altrimenti, non gli sarebbe sfuggita la menzogna nazi-islamica sentita anche qui:
      – i palestinesi uccidono gli israeliani (compresi donne, vecchi, bambini) non in quanto ebrei, ma in quanto israeliani: e questo cosa cambia? L’anti-sionismo riserva agli israeliani in quanto israeliani lo stesso trattamento che gli anti-semiti riservavano agli ebrei in quanto ebrei. Così, vediamo che nulla da ridire c’è sul fatto che
      – i palestinesi uccidono gli israeliani in quanto israeliani:
      – mentre si tenta di fra credere che gli israeliani arrestino i palestinesi perché palestinesi, anziché per ragion di sicurezza – cioè, perché palestinesi membri di gruppi terroristici, perché si tratta di palestinesi che hanno preso parte a scontri armati, per tutti i motivi per cui la polizia in ogni parte del mondo persegue chi mette a rischio la sicurezza dei cittadini.
      Gli islamo-nazisti ribaltano completamente la realtà dei fatti: e chi gli tiene bordone e fa le prediche agli israeliani o contro gli israeliani non si accorge o finge di non accorgersi del sofisma.

      “La terra palestinese (promessa), figura della vera dimora dei figli di Dio (il Regno dei cieli),
      gli ebrei non la godranno mai più (anche adesso ci abitano ma sono sempre in guerra).”
      Veramente, gli israeliani hanno un eccellente tenore di vita, il contributo di Israele allo sviluppo delle conoscenze in ogni campo del sapere è notevole, malgrado i boicottaggi cui sono soggetti studiosi e istituti di ricerca di Israele: e gli israeliani godono di aspettative di vita fra le più alte al mondo, anche se la guerra non gli piace, perlomeno, non quanto piace a chi – non i soli palestinesi – la guerra gliela fa in nome dell'”Islam, religione della pace”, promettendo di distruggere Israele (entro il 2022, secondo il messianismo coranico al potere in Iran e a Gaza): e non perché o finché gli ebrei non riconosceranno in Gesù il Messia: non Lo riconoscevano neanche prima, non si può pretendere si convertano per ‘godersi’ una terra o un’altra: nemmeno, infine, sono i soli a dover riconoscere in Gesù il Messia: e parlare in questi termini a un popolo minacciato costantemente di annientamento suona ipocrita, per non dire altro.

  5. samuel

    Ogni giorno, dico ogni giorno, il cielo di tel aviv è attraversato da missili di hamas; ogni giorno chi è sulla spiaggia di tel aviv vede la contraerea israeliana abbatterli, trattiene il fiato e poi ricomincia a vivere, il giorno dopo si ricomincia. Consiglio a chi parla senza sapere di andare e vedere, che è il modo migliore di capire.
    Israele vuole solo vivere; gli ebrei hanno diritto ad una terra sempre negata e che ha portato chiunque a massacrarli nella storia, e la terra di Israele era degli ebrei prima dei palestinesi.
    Israele fa bene a difendersi, e lo stesso vale per la città in cui vivo.
    I chassidim che camminano il sabato nella mia Milano mi danno un senso di libertà, sono il segno della mia memoria e della mia libertà.

    1. Raider

      Per favore, sbloccate il mio post. Grazie!

      1. Athos

        “Israele è come un avaro che riduce gradatamente il foraggio con cui nutre il suo cavallo.
        Ha perfezionato la politica della divisione, dello sgretolamento e della conquista che ha completato contro i palestinesi e ha fatto anche di più, quando ha diviso la capitale – Gerusalemme est – dalla sua gente. Come quell’avaro, Israele ha pensato che questo potesse funzionare per guadagnare un posto nel libro dei Guiness dei successi coloniali. Ma il cavallo è morto e i palestinesi di Gerusalemme si stanno ribellando. L’avaro è scosso.
        Come ha fatto il cavallo a morire proprio appena si stava abituando a non essere nutrito? Molti israeliani sono scossi. Da dove viene questa violenza?
        I portavoce ufficiali sono riusciti a confondere l’opinione pubblica. “I palestinesi di Gerusalemme Est non vogliono vivere sotto l’Autorità Palestinese, un segno che la nostra guida fa loro bene”, hanno detto. “Vogliono i contributi della previdenza sociale e l’assicurazione sanitaria”, coloro che sanno hanno detto vantandosi ai giornalisti. Coloro che sanno, ovviamente, non aggiungono mai che Israele ha la diretta e criminale responsabilità dell’impoverimento dei palestinesi che vivono nelle città annesse e di averli gettati in quelle condizioni di necessità.
        “I palestinesi di Gerusalemme vogliono la cittadinanza perché Israele è fantastico”, hanno pure detto quando i numeri delle domande di cittadinanza sono stati resi noti, ma evitano di menzionare un semplice fatto: i palestinesi gerosolomitani chiedono la cittadinanza per assicurarsi di non essere espulsi dal loro paese e dalla loro città natale. L’avaro pensa che Gerusalemme, lontana dagli occhi e proibita ai visitatori, sarebbe dimenticata dal resto dei palestinesi.” (Fonte . Amira Hass)

        1. yoyo

          Hai dimenticato il naso camuso, ma questo ce l ha messo, tempo fa, Staino.

        2. Raider

          I palestinesi mettono in atto ora l'”Intifada dei coltelli” (memori dei fasti della Notte dei Lunghi Coltelli) perché galvanizzati dall’appoggio diretto russo, anzi, dall’intervento di “zio Vlad” al cugino d camagna di guerra Assad: e il senso di un intervento – tardivo – tutt’altro che umanitario e a tutto vantaggio dell’Iran che vuole portare la guerra ai confini di Israele è stato illustrato dall’islamo-nazista in un altro thread.
          I palestinesi, al netto delle infopalle(stinesi) non fuggono da Israele, dove sono rappresentati in Parlamento, fanno registrare alti tassi di crescita demografica, godono di più libertà che a Gaza dove le Amira Hass a parti rovesciate farebbero una gran brutta fine – questo, lo sa anche Amira Hass: che, per sentirsi a Gaza sua, non lo dice – di quanta ne abbiano gli iraniani sotto il regime degli ayatollah. Dunque…
          NO ALL’ISLAM!
          W ISRAELE!
          ,humain,

    2. Fabio G

      @ Samuel

      “…la terra di Israele era degli ebrei prima dei palestinesi…”

      il possesso della terra era vincolato all’osservanza della legge data da Dio sul Sinai a Mosè.
      ma…è stato tolto di mezzo anche il Messia tanto atteso (che dava compimento alla legge)
      perché non era secondo i loro progetti (progetti tutti terreni).

      La terra palestinese (promessa), figura della vera dimora dei figli di Dio (il Regno dei cieli),
      gli ebrei non la godranno mai più (anche adesso ci abitano ma sono sempre in guerra)
      fino alla fine dei tempi, poichè potrebbero illudersi, godendone,
      che hanno fatto la volontà di Dio e sono giunti al punto di arrivo;
      invece anche per loro il punto di arrivo è :”…direte benedetto colui che viene nel nome del Signore…”,
      ossia riconoscere Gesù come il Cristo.

  6. Raider

    In precedenza, i nazi-islamici avevano qualificato Hamas come longa manus del Mossad. Ora che a Gaza prende piede l’Isis, il complottismo toccherà i suoi picchi storici. In un altro thread, il multinick islamo-nazista che usa spesso nickname che iniziano per A- (forse, in onore al suo Allah) esaltava i giovani palestinesi kamikaze che fanno né più né meno di ciò che i terroristi di Boko Haram e Isis e i basiji iraniani facevano contro il Saddam Hussein demonizzato allora quanto sarebbe stato beatificato dopo dagli stessi iraniani che lo volevano morto: farsi saltare in aria o compiere azioni suicide pur di eliminare quanti più nemici – compresi civili inermi: donne, vecchi, bambini: colpevoli quanto gli uomini in armi, per i codici di guerra islamici – possibile. Norma di eroismo e valore di ‘martirio’ che vale per tutti gli islamici, sunniti come sciiti.
    Cosa fa escludere, con i milioni di islamici che si sono stabiliti da noi – grazie all’indifferenza, più o meno,di tutti, alla dabbenaggine di tanti e con la complicità della classe politica asservita alle direttive eurocratiche -, giovani islamici della stessa tempra non vogliano trasformarsi in altrettali martiri e eroi per protesta o una Intifada nelle nostre città per contrasti con l’Iran, dissensi fra l’Italia e i palestinesi sulla politica verso Israele, opposizione alla costruzione di moschee, divieti all’immigrazione? A pensarci bene, nulla. Perciò, meglio non pensarci, pensano (male) tanti.

    1. Athos

      @Andrea

      Per la precisione Andreotti disse così :

      «Credo che ognuno di noi, se fosse nato in un campo di concentramento e non avesse da 50 anni nessuna prospettiva da dare ai figli, sarebbe un terrorista». Giulio Andreotti, interviene a Palazzo Madama in un dibattito sulla guerra e ricorda che, «nel ‘ 48, l’ Onu ha creato lo Stato di Israele e lo Stato arabo. Lo Stato di Israele esiste, lo Stato arabo no». Parlando a un’ aula attenta e silenziosa, Andreotti si è rammaricato che «nel nostro vocabolario abbiamo la parola equidistanza ma non esista la parola equivicinanza». Quindi la proposta: «Riattiviamo attraverso il nostro stimolo un intervento dell’ Unione Europea», perché questa è «una situazione che moralmente dovrebbe impegnarci di più». Infine Andreotti ha concluso: «Quando erano gli ebrei gli ammalati, chi non era al loro fianco mancava ai propri doveri morali. Adesso è certamente più malato il mondo palestinese».

      1. Raider

        Strumentalizzare non è mai stato un problema, per l’islamo-nazista multinick (che sempre sulla A- va a cadere, perché si sappia chi è): Maria, la Provvidenza, Papi, Santi, Discorso di Ratisbona… Gli sta bene pure Andreotti (per A-, anche lui come Allah): che viene manipolato da gentucola che mostra quanto meschina sia. Per es.: “equivicinanza”? I nazi-islamici sarebbero o vorrebbero l'”equivicinanza” andreottiana? Per fare saltare in aria anche Andreotti con la prova di ottusità ideologica che l’islamo-nazista, un cialtrone che, ce ne fosse stato bisogno, si proclama fascista e esalta Hitler come socio del Gran Muftì Husseini in anti-semitismo, dà mettendosi accanto a Andreotti e arruolandolo nelle brigate de terroristi assassini suicidi che questo vigliacco islamo-nazista multinick si guarda bene dall’imitare.
        W ISRAELE!

        1. Repetita Juventus

          “Ogni violenza che non cessa di minacciare la sicurezza della vita quotidiana finirà quando l’occupazione avrà fine e giustizia sarà fatta; e quando tutti, israeliani e palestinesi, godranno della medesima libertà e della medesima sicurezza.” (Michel Sabbah – Patriarcato Latino di Gerusalemme – Messaggio di Natale 2001)

          1. Repetita Juve

            E credo che bene si accompagni a questo articolo una riflessione già citata altrove :

            “I giovani palestinesi non assassinano ebrei in quanto ebrei, ma perché noi siamo i loro occupanti, i loro torturatori, siamo quelli che li imprigionano, i ladri della loro terra e della loro acqua, siamo quelli che li mandano in esilio, i demolitori delle loro case, quelli che gli negano un futuro. I giovani palestinesi, disperati e vendicativi, desiderano morire e procurano alle loro famiglie grandi sofferenze perché il nemico che hanno di fronte dimostra ogni giorno che la sua malvagità non ha limiti.” (Amira Hass – Ha’aretz)

          2. Sebastiano

            Sarà per questo che ogni tanto lanciano dei razzi verso Israele (lo so, voi li chiamate mortaretti di carnevale, tanto mica fanno notizia), non per colpire obiettivi militari ma chiunque, più o meno come gli assassini di questi giorni.
            Sarà per questo che mentre in Israele ci sono libere elezioni, con tanto di musulmani in parlamento, a Gaza e dintorni (dintorni mooooolto ampi) la parola democrazia è un concetto tabù.
            E infine sarà per questo che la democraticissima Hamas continua a mantenere nel suo statuto un principio irrinunciabile: la cancellazione di Israele dalla faccia della terra. Ha già cominciato con il distribuire e rendere obbligatori nelle scuole i libri di storia in cui lo sterminio nazista (loro vecchi alleati) degli ebrei è considerato una montatura o una barzelletta giudaica.
            Loro, Hamas e sodali del caravanserraglio, secondo la vulgata del sinistramente corretto, hanno l’anima pura e innocente.

          3. Raider

            Ripetere le solite castronerie giova ai nazi-islamici, non c’è il minimo dubbio, che, a proposito di malvagità senza limiti, tessono l’apologia del nazismo e del bestiale fanatismo islamico targato Isis o Hamas
            – la cosiddetta Intifada dei coltelli (ah, fatal nostalgia della Notte dei Lunghi Coltelli!) è ispirata dagli oltranzisti dell’Isis attivi, ormai, anche a Gaza: così, i “giovani palestinesi” che ammazzano donne e bambini e sono esaltati dai nazi-islamici potranno essere scaricati senza tant complimenti come ‘agenti del Mossad? se le cose si mettessero male -,
            pronto a farsi esplodere nelle città dell’Ue a ogni accenno di quella che, con tante grazie al politicamente corretto e a BoldriniAlfanoRenzi, chiamano islamofobia.
            Del resto, scene di decapitazione a colpi di machete a opera di “giovani islamici” ne abbiamo viste, a Londra e altrove: che gli islamo-nazisti rivendichino apertamente anche qui
            – col ricorso di prammatica nell’Islamistan: dopo che giustificano il diritto di uccidere i civili israeliani (compresi civili donne, vecchi, bambini), colpevoli quanto gli uomini in armi, secondo i codici di guerra islamici, senza distinzioni fra sciiti e sunniti, Isis e Hezbollah, Hamas e Boko Haram, al Qaeda e clero irianiano, gli islamo-nazisti cercano di rifilare la balla che gli israeliani arrestano i palestinesi perché palestinesi, non per ragioini di sicurezza, perché i palestinesi arrestati hanno commesso reati o sono stati coinvolti in attentati o scontri armati o scontri con la polizia: arresti cui la polizia di ogni Paese procede allo stesso modo.
            E non dicono, gli islamo-nazisti, che negli Stati dell’Islamistan, in primo luogo quelli che prendono a modello della dhimmitudine che prospettano come radioso futuro di sottomissione ai popoli europei, si va in prigione, si è torturati e uccisi per molto meno: dissenso, critiche al regime, conversione al Cristianesimo, ‘propaganda’ cristiana…
            NO ALL’ISLAM!
            W ISRAELE!

  7. Combat

    I palestinesi sono fin troppo remissivi. Se gli israeliani si fossero impiantati in Calabria piuttosto che in Palestina e avessero fatto ai calabresi quello che fanno ai palestinesi a quest’ora vanterebbero ben due shoa.

    1. giuliano

      la menzogna e l’odio trasudano in Combat e Andrea. La storia non è quella che voi riportate. Israele è sotto minaccia di sterminio da parte degli arabi che usano i palestinesi per questo scopo. Prepotenza ?? vermi bugiardi

  8. Andrea

    “Il nostro messaggio al popolo ebraico è di speranza ma è anche un invito a rettificare i provvedimenti presi dai suoi governanti: il popolo deve mettersi a fare la pace che i suoi governanti non sono riusciti ancora a realizzare. La bontà di Dio e la sua grazia possono essere più presenti nel cuore di un popolo che non nei piani dei politici e dei militari. I popoli devono essere capaci di incontrarsi non già come combattenti o portatori di morte l’un l’altro, ma nel più profondo della loro umanità e in quanto esseri umani creati per costruire insieme questa Terra Santa, senza necessariamente passare attraverso la paura, la morte e la vendetta. Perché la pace nella giustizia non è impossibile. La pace è possibile in un rapporto di buon vicinato. La pace che ponga fine all’occupazione, a un evento militare che dura dal 1967, è pure possibile. La pace che ponga fine all’occupazione, che liberi i soldati, li faccia ritornare alla loro società e alle loro famiglie e restituisca loro la capacità di amare e di costruire, invece che mantenerli sotto gli ordini che li obbligano a macchiare le loro mani del sangue di altri, anche questa è possibile e necessaria. Ogni violenza che non cessa di minacciare la sicurezza della vita quotidiana finirà quando l’occupazione avrà fine e giustizia sarà fatta; e quando tutti, israeliani e palestinesi, godranno della medesima libertà e della medesima sicurezza.” (Michel Sabbah – Patriarcato Latino di Gerusalemme – Messaggio di Natale 2001)

  9. Andrea

    ”Se fossi nato in un campo profughi e non avessi da cinquant’anni nessuna prospettiva da dare ai figli, sarei anche io un terrorista” Giulio Andreotti, 2006.
    Andreotti e’ stato uno dei pochi politici occidentali a criticare apertamente la prepotenza di Israele con i Palestinesi.
    I tempi della politica estera “realista” all’italiana sembrano lontani. Adesso sono rimasti solo mezzibusti senza attributi. (Fonte – IRIB)

  10. Sebastiano

    Naturalmente Hamas ha subito proclamato “eroi” quei volgari assassini di civili inermi.
    Attendiamo ora che i suoi sostenitori dichiarino che si è trattato di “azioni militari”, causate dalla provocazione di Israele, quella di esistere.
    Intanto l’ONU, dopo aver posto l’Arabia Saudita a capo della commissione per il rispetto dei diritti umani, potrebbe, già che c’è, mettere Hamas a capo della commissione contro il contrabbando delle armi verso la striscia di Gaza.

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