
JD Vance è poco conosciuto. Ecco perché Trump l’ha scelto lo stesso

JD Vance chi? È quello che si sono chiesti non solo tanti americani, ma anche tanti repubblicani, quando Donald Trump ha annunciato ufficialmente chi sarà il suo vice se a novembre verrà eletto presidente degli Stati Uniti. Senatore dell’Ohio da appena due anni, 39 all’anagrafe, sarebbe il vicepresidente più giovane e inesperto della storia degli Usa.
Vance, nato James David Bowman, è secondo un sondaggio della Cnn pressoché sconosciuto. E allora perché scegliere lui, soprattutto se si considera che solo otto anni fa in televisione criticava il tycoon accusandolo di essere «eroina culturale», quando c’erano a portata di mano il senatore della Florida Marco Rubio e il governatore della Virginia Glenn Youngkin?
Trump sceglie JD Vance per convincere il Nord
Trump, in realtà, non è impazzito. Non è tanto l’esperienza da caporale in Iraq nel corpo dei Marines di Vance ad avere convinto il candidato presidenziale repubblicano. Non è neanche la sua laurea a Yale o le frequentazioni con Peter Thiel, uno dei pochi milionari della Silicon Valley di destra.
Il leader repubblicano, che si è presentato alla convention di Milwaukee con l’orecchio destro fasciato dopo l’attentato di sabato, punta forte sulla biografia di Vance, descritta nel best seller Elegia americana. Nato in Ohio, radici nei monti Appalachiani, il padre che ha abbandonato la famiglia troppo presto, la madre tossicodipendente, cresciuto con i nonni in povertà, dai quale ha preso il cognome, quella di Vance è una storia di riscatto.
Soprattutto, è una storia perfetta per attirare un tipo preciso di elettori: i lavoratori americani e dei contadini di Pennsylvania, Ohio, Michigan e Wisconsin, quattro Stati che potrebbero decidere le elezioni di novembre. Come ha dichiarato all’Ap il leader dei Repubblicani del Michigan, Pete Hoekstra, «non conosco Vance, ma se è dell’Ohio allora capisce il nostro stato e gli altri campi di battaglia nel nord industriale».
Le critiche alla politica di Biden sui migranti
Vance è forse il senatore che più di tutti ha criticato la politica immigratoria di Biden, uno dei temi sensibili della campagna elettorale. Ma anche su questo fronte è inattaccabile sul piano personale, avendo sposato Usha Chilukuri, americana di origini indiane, dalla quale ha avuto tre figli.
L’uomo scelto da Trump per il ticket presidenziale, insomma, rappresenta ciò che resta del sogno americano ed è in grado di parlare in modo credibile alle famiglie bianche senza laurea e ai lavoratori danneggiati da inflazione e immigrazione.
JD Vance piace ai cattolici
Oltretutto, Vance piace all’elettorato cattolico, che in parte ha mal digerito le posizioni più moderate assunte da Trump rispetto a un tema scottante come l’aborto. Cresciuto nella chiesa evangelica, il senatore dell’Ohio si è convertito al cattolicesimo ed è stato battezzato nel 2019. Contrario all’aborto, ha assunto anche lui una posizione più compromissoria dichiarando che non si opporrà alla pillola abortiva.
Anche se la sua presa di posizione sulla pillola lo rende indigesto a molti pro life, la maggioranza di loro tende a pensare che si tratti soltanto di dichiarazioni opportunistiche, buone per vincere qualche elettore democratico durante la campagna elettorale.
Un millennial per vicepresidente
Se Trump vincesse le elezioni di novembre, Vance sarebbe il primo millennial ad assumere la carica di vicepresidente e fugherebbe così anche i dubbi che persistono sull’età del tycoon, inferiore a quella di Biden ma comunque avanzata (78 anni).
Infine, in linea con l’ex presidente, Vance è favorevole a porre un freno alla propulsione estera degli Stati Uniti e alla ricerca di un accordo per porre fine alla guerra in Ucraina. Anche in questo caso, è una posizione che assume a partire dall’esperienza personale: «Nel 2003 – ha più volte ripetuto – ho commesso l’errore di sostenere la guerra in Iraq, arruolandomi nei Marines. Ho servito il mio paese con onore, ma in Iraq ho capito che mi hanno mentito, che le promesse della classe dirigente sulla politica estera sono una balla colossale».
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