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«L'invasione russa dell'Ucraina è inaccettabile ma questa non è la nostra guerra e le conseguenze delle sanzioni sono più gravi per noi che per altri paesi europei». Così Zsolt Németh, presidente della commissione Affari esteri del Parlamento ungherese, ha commentato in un'intervista a Tempi la posizione ultracritica di Budapest nei confronti dell'Unione Europea e del modo con cui sta affrontando il conflitto ucraino. Tra i fondatori di Fidesz, il partito del premier Viktor Orbán, già segretario di Stato presso il ministero degli Esteri dal 2010 al 2014, Németh sottolinea la «debolezza dell'Ue» e auspica una «rinnovata cooperazione tra Italia e Ungheria» in seguito alla vittoria elettorale di Giorgia Meloni.
La posizione dell’Ungheria nei confronti della guerra in Ucraina è ambigua. Da un lato Orbán condanna l’invasione della Russia, dall’altro definisce Volodymyr Zelensky «un avversario». Può spiegarcela?
È assolutamente inaccettabile che un paese, qualunque esso sia, fa...
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