
La Bce taglia i tassi al minimo storico
La Banca centrale europea ha tagliato il costo del denaro: ha abbassato i tassi allo 0,25 per cento, per la seconda volta nello stesso anno (a maggio aveva tagliato i tassi allo 0,50 per cento). In questo modo il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, il “refi”, raggiunge il minimo storico; il tasso sui depositi resta fermo quasi allo zero, e il tasso marginale si riduce a 0,75 per cento. Il governatore Mario Draghi ha spiegato il nuovo taglio «Per un prolugato periodo di bassa inflazione». Per questo motivo sarà molto lungo anche il periodo in cui i tassi rimarranno bassi: Draghi ha escluso il rischio di una deflazione, e ipotizzato una ripresa economia, per il Vecchio continente, «modesta, nella seconda parte del 2013».
«POLITICA MONETARIA ACCOMODANTE». Secondo Draghi «Gli ultimi indicatori mostrano un’ulteriore diminuzione della pressione sui prezzi nell’area euro e le famiglie stanno beneficiando del calo dei costi dell’energia. Le dinamiche monetari e del credito restano deboli e, allo stesso tempo, le aspettative sull’inflazione continuano a essere fermamente ancorate, in linea con i nostri obiettivi». Draghi ha spiegato anche che la politica monetaria sarà accomodante anche nel futuro e che la Bce è disponibile a valutare tutti gli strumenti a disposizione.
LA REAZIONE DEI MERCATI. Immediatamente sui mercati la notizia è stata accolta positivamente, con un immediato rialzo delle quotazioni dell’euro nel pomeriggio. Le aspettative dei mercati però si sono raffreddate man mano, tanto che l’euro si è deprezzato rispetto al dollaro raggiungendo quota 1,33 (complice anche il fatto che negli Usa le stime preliminari sul Pil vedono una crescita del 2,8 per cento, anziché del 2 per cento come inizialmente atteso).
LETTA: «GRANDE NOTIZIA IL TAGLIO». Il premier italiano Enrico Letta saluta la decisione di Draghi come «una grande notizia, che dimostra che la Bce ha a cuore le sorit della crescita e della competitività europea». Secondo Letta, che ha parlato in conferenza stampa mentre si trova a Dublino, «è una scelta importante e positiva, mirata a contrastare il rafforzamento abnorme dell’euro sul dollaro, che è una delle difficoltà di questi mesi». L’abbassamento dei tassi «consentirà di continuare sulla strada degli investimenti e della crescita. È uno stimolo ad andare avanti sulla strada intrapresa. Anche la Germania capirà che è necessario che l’intera Europa cresca, se tutto il resto d’Europa va male tranne la Germania, questo non servirà neppure a lei. Sono convinto che questa considerazione farà parte delle scelte del contratto di coalizione che in Germania Cdu e Psd stanno facendo».
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!