
La Bibbia arcobaleno «per bambini queer cristiani»

«Sotto l’arcobaleno non sei solo! Qui troverete la nostra guida di sopravvivenza per bambini queer cristiani». La Chiesa di Svezia è una chiesa evangelica luterana, la più numerosa al mondo. Un tempo religione di Stato, oggi conta 6,1 milioni di membri, 3.500 chiese in Svezia e 13 diocesi. Ebbene una di queste diocesi, quella di Västerås, ha sviluppato un Manuale di sopravvivenza per bambini queer cristiani, con l’obiettivo di aiutare «i giovani cristiani che vengono interrogati sulla loro fede cristiana in contesti Lgbtq e interrogati sulla loro identità Lgbtq in contesti cristiani», scritto da e per i ragazzi, per sostenerli ad «essere ciò che sono (al momento)».
«CI SONO INFINITI MODI PER ESSERE UMANI»
La guida, scaricabile in pdf pronta per la stampa in A3 o ottimizzata per smartphone, vuole fare chiarezza innanzitutto su «definizioni e concetti» come “asessuale”, “bisessuale”, “queer”, “nonbinary”, “two-sex norm”, “cisperson” e “gender fluid”: «Ci sono infiniti modi per essere umani. Il significato di un termine per te può cambiare, se ti definisci “cristiano” questa parola può avere un significato per te ora, e un altro significato tra cinque anni, anche se la parola è sempre la stessa. Ricordati che sei tu a decidere cosa essere quando si tratta di identità sessuale, identità di genere e identità religiosa. Nessun altro può decidere al posto tuo». L’opuscolo specifica che non intende affrontare l’argomento delle terapie della riassegnazione del sesso, ma più di tutto vuole ricordare che l’amore è senza limiti.
GIUSEPPE IL TRAVESTITO E MARIA LA FEMMINISTA
E come si fa? Innanzitutto sfatando alcuni luoghi comuni come “la Bibbia dice che l’omosessualità è sbagliata”: «No, non lo è, perché la parola “omosessualità” non esiste nella Bibbia (la parola non esisteva prima del 19esimo secolo)». Poi, reinterpretando in chiave rainbow gli episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, popolati di tanti Lgbtq. Sorvolando sugli scontati amori omosessuali di Davide e Gionata o Ruth e Noemi, scopriamo così che quel sognatore di Giuseppe – venduto dai fratelli come schiavo in Egitto – «ha violato le norme in termini di espressione di genere e ha indossato un abito destinato alla figlia di un re». Maria, sorella di Marta e Lazzaro, ha invece infranto «le leggi del sesso tradizionale in una società patriarcale».
GESÙ, UN PO’ QUEER E UN PO’ UNICORNO
E Gesù Cristo, si chiede l’opuscolo, era un queer? Di certo «ha sfidato e messo in discussione norme, consuetudini e credenze di allora» e «ha rotto con la sua famiglia tradizionale ed esortato i discepoli a fare lo stesso, formò intorno a lui una nuova famiglia che accoglieva tutti i tipi di persone. Molti, ispirati da Gesù, hanno infatti trovato altri modi di vivere fuori da un matrimonio tradizionale. Ad esempio, nella vita monastica e collettiva». C’è anche un box con tanto di disegnino di una sorta di mio mini pony sulle identità di Gesù – che è al contempo vero Dio e vero uomo –, inscindibili come il corno contorto di un unicorno («e tu, ti senti un unicorno?»). E un super volo pindarico che equipara il battesimo, che nella Chiesa paleocristiana equivaleva ad assumere un’identità diversa, con la possibilità per i fanciulli di cambiare il nome in caso questo non corrispondesse all’identità percepita.
L’ARCOBALENO E L’ARMADIO
L’opuscolo spiega che l’arcobaleno descritto nella Genesi dopo il diluvio universale ricorda ai fedeli il segno di un’alleanza tra Dio e la stirpe di Noè, così come la bandiera arcobaleno del movimento Lgbtq ricorda «la grande diversità dell’umanità e il rispetto delle reciproche differenze. Se tutti fossero uguali, il mondo sarebbe noioso e incolore». Il vessillo deve essere per i giovani queer segno di chi li ha preceduti e ha «combattuto per i propri diritti e lottato contro i pregiudizi» per dare in dono ai posteri cose come il matrimonio omosessuale. Viene scomodato anche C. S. Lewis, che con le sue Cronache di Narnia ci ricorda che dentro un armadio, dietro ai vestiti polverosi, si nasconde un mondo «in cui puoi essere ciò che senti di essere in quel momento»
SALSICCE E IDENTITÀ DI GENERE
Ai campi rainbow della Chiesa svedese i bambini Lgbtq possono grigliare salsicce, cantare intorno al fuoco, giocare, chiacchierare di identità di genere e norme, vivere in allegria e serenità quello che sono sotto tutti i colori dell’arcobaleno. C’è anche una divisione giovani aperta a chi voglia lavorare a costruire una chiesa più critica e inclusiva, dove tutti possano sentirsi benvenuti e accolti senza patire il peso dell’ignoranza e dell’oppressione. Del resto in Svezia «hai il diritto di amare chi vuoi, è la legge». Dopo la Chiesa di Norvegia, che si è scusata per essere stata antiabortista e oggi proclama che l’interruzione volontaria di gravidanza «rende migliore la società», da Mirabilandia è tutto.
Foto Ansa
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