La crisi del Niger e il rischio reale di un’altra “guerra mondiale” africana

Ma quale scontro tra democrazie e dittature, o tra paesi filo-russi e no. I governi africani sono in bilico per definizione. Assecondarli sulla via delle armi sarebbe una vergogna per l’Occidente

Il rischio di una guerra fra paesi africani come conseguenza del colpo di Stato militare in Niger del 26 luglio scorso è reale, anche se non è altamente probabile. È possibile che, nonostante la mancanza di coordinamento e di interoperabilità fra i rispettivi eserciti e giganteschi problemi interni come quello delle violenze endemiche dovute al mancato controllo di buona parte del territorio nazionale che affligge in particolare il governo nigeriano, Nigeria, Senegal, Costa d’Avorio e Benin scendano in guerra contro la giunta militare salita al potere a Niamey meno di due settimane fa, la quale potrebbe a sua volta contare sul sostegno di Mali e Burkina Faso, paesi anch’essi incapaci di garantire la sicurezza degli abitanti del proprio territorio contro le scorrerie jihadiste e contro violenze locali travestite da guerra santa, ma i cui governi militari hanno fatto sapere che non resteranno con le mani in mano se i loro colleghi nigerini dovessero essere assaliti dalle truppe...

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