
LA DERIVA RADICALE DI AN
Avevo sempre pensato che l’evoluzione del Movimento sociale italiano in Alleanza nazionale desse luogo a un partito in cui il rapporto con la tradizione cattolica nazionale fosse un elemento originario, il punto di autocritica rispetto all’alleanza nazista in cui era terminato il partito dei patti lateranensi, il Partito nazionale fascista. Avevo pensato che la tradizione cattolica rimanesse, per Fini, quello che era stato per Michelini ed Almirante, il momento di liberazione dal neopaganesimo in cui si era drammaticamente conclusa l’avventura di Mussolini.
Non mi aspettavo un ministro laicista, anche se mi rendevo conto del discreto fascino delle lobbies europee su Alleanza nazionale e soprattutto sul suo leader. Non mi era evidente che l’influenza laicista sarebbe giunta al punto tale da far schierare Gianfranco Fini non solo per il ‘sì’ al referendum ma anche per l’attacco diretto alla linea della Cei sull’astensione in difesa della vita.
Molti militanti di An considereranno questo un tradimento perchè contraddice, senza alcuna motivazione, una linea storica di intesa con la Chiesa cattolica che Fini aveva ereditato da Almirante. Mi domando cosa diviene ora An, perso questo riferimento alla identità nazionale espressa dalla tradizione cattolica che era il suo punto di rottura con le influenze residue di neopaganesimo ereditato dall’alleanza con il nazismo. Diventerà un partito dei diritti umani come il Partito radicale, un partito della scienza dopo essere stato il partito della religione e della tradizione? Fini fa questa scelta nel momento in cui il papato è guidato come un fermo e risoluto argine contro il relativismo che prevale nella cultura europea.
Se An segue Fini, diviene un partito relativista e quindi in concreto anticattolico. Che cosa faranno Gasparri e Alemanno, obbediranno alla versione laicista del Fürherprinzip? Scegliere il ‘sì’ come caso di coscienza è certo una opzione al limite, ma attaccare la linea della Cei avendo scelto il ‘sì’ è una linea di rottura che incide sulla natura di An. Essa cambia figura divenendo il partito di un uomo solo. Che ciò giovi all’uomo e al partito nella coalizione di centro-destra e, nel caso del partito unico e del suo elettorato, è assai dubbio.
Gianni Baget Bozzo
bagetbozzo@ragionpolitica.it
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