La “fata di Montréal” Nadia Comaneci e la maledizione del 10 perfetto

Storia di una perfezione che ricade sulla testa e si trasforma in maledizione. L’eccezionale riuscita di ieri diventa l’improponibile sfida di domani

18 luglio 1976, Canada. C’è quell’istante in cui il suo corpo appena formato oscilla, sul punto di perdere l’equilibrio, e le sue piccole mani si sfregano l’una contro l’altra, come per cercare una presa che sfugge. La 14enne ha superato la prova delle parallele asimmetriche. Si è sospesa all’una poi all’altra, piegata, dritta, girandosi avanti e indietro, eseguendo rotazioni e volteggi, distendendo ovunque la sua improbabile grazia di ninfa e di scoiattolo. All’atterraggio, dopo un salto dell’angelo, le sue gambe non vacillano. Passa da un’esistenza arboricola alla stazione eretta senza il minimo iato, ed è come se in qualche istante avessimo assistito al riassunto dell’evoluzione… E tuttavia, in questo attimo la ginnasta esita. Il suolo, stabile per le persone normali, ondeggia per lei sola, come per un marinaio che sbarca dopo un lungo periodo in mare. Aspetta il voto della giuria. I suoi occhi fissano il tabellone elettronico. La sua vit...

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