La forza difende la libertà. Il pacifismo è uno strumento da tiranni

Di Gianni Baget Bozzo
24 Gennaio 2002
Cossiga scrive che Berlusconi e Ciampi non dovrebbero partecipare alla manifestazione di Assisi.

Cossiga scrive che Berlusconi e Ciampi non dovrebbero partecipare alla manifestazione di Assisi. Egli la vede come contraria agli impegni assunti dall’Italia nella lotta contro il terrorismo. L’argomento sembra veramente specioso. Per singolare che sia, la manifestazione di Assisi sarà una manifestazione contro il terrorismo. E specificamente contro il terrorismo promosso dalle religioni. Ma l’argomento di Cossiga tocca un punto; l’unica religione che consente l’omicidio in nome di Dio è l’islam: dalla guerra all’infedele con l’intimazione “convertiti o muori” sino alla lapidazione delle adultere. Il singolare di Assisi è che, per condannare coloro che ammazzano in modo particolare i cristiani, si fa delle religioni un fascio come se l’omicidio religioso fosse praticato ad eguale titolo da altre religioni. Certo non si trova l’uccidere in nome di Dio nel Vangelo. Anzi, i cristiani vengono ammoniti che coloro che li uccideranno crederanno di rendere gloria a Dio. Il che è proprio quello che avvenne su scala plurisecolare e con teatro mondiale con i musulmani. Quando il cristianesimo divenne religione pubblica, non impose la sua fede con la forza ma sanzionò l’eresia con il rogo. Allora l’eresia era considerata crimine civile perché il cristianesimo faceva parte dell’ordine civile e la Chiesa non eseguiva mai le sentenze, le affidava al braccio secolare. Quando finì l’Inquisizione e cominciò l’Illuminismo, i morti non furono più decine in nome dell’ordine civile ma centinaia di migliaia e poi milioni. Che il cristianesimo sia messo ad Assisi nello stesso canto dell’islam, non sembra giusto, anche se il Papa ha voluto tendere la mano all’islam che non è terrorista ma in cui i cristiani sono egualmente perseguitati. Dobbiamo ringraziare il presidente Bush se i cristiani del Pakistan, massacrati dagli islamici delle scuole coraniche, cioè dai maestri dei talebani, conosceranno qualche rispetto. È la forza di una nazione occidentale cristiana che ha soccorso i cristiani del Pakistan (e non solo loro). Se l’Occidente mostra i denti, i cristiani saranno meno perseguitati. La forza può difendere la libertà. Il pacifismo è stato sempre uno strumento dei tiranni. E sono certo che l’iniziativa di guerra al terrorismo islamico è, di fatto, una guerra contro la dimensione terroristica presente in tutto l’islam. Essere cattolici una volta era una appartenenza, oggi non lo è più, ognuno deve fare delle scelte con il suo cuore nel suo Signore. Specie in materia di pace e di guerra. Invece oggi abbiamo il genus dei postcattolici benedetti in Vaticano. Ho l’impressione che oggi siano tanti che pregano per l’islam, perché gli islamici divengano più islamici. Mentre pochi pregano per la conversione degli islamici dall’islam al Cristianesimo. Sembra che il Cristianesimo abbia rinunciato alla sua categoria fondamentale: la conversione. Per questo il cuore cattolico non batte ad Assisi festa dei media. Porta in cuore una lunga conoscenza di quello che i musulmani veramente sono.

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