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La guerra più difficile Draghi ce l’ha in casa

Di Lorenzo Castellani
20 Giugno 2022
All’esterno si è allineato con i principali paesi europei mantenendo un legame con Washington, ma in patria deve fare i conti con partiti riottosi e in crisi di consensi. Il Pnrr non basterà
Mario Draghi
Il presidente del Consiglio Mario Draghi (foto Ansa)

Il sistema politico italiano si trova sul punto di entrare nuovamente in una fase di instabilità e incertezza. Le tensioni internazionali, che si riflettono sulle coalizioni e sui partiti, si sovrappongono a quelle interne, sul fronte fiscale e della concorrenza. Mario Draghi è lo snodo di molti problemi differenti e sempre più pressanti.

Il primo è naturalmente la prosecuzione della guerra in Ucraina, che sul piano interno ha visto assumere posizioni non-interventiste da parte della Lega, del Movimento 5 stelle e di alcune correnti della sinistra. Il presidente del Consiglio sembra essere arrivato ad un buon compromesso: si è allineato con gli altri principali paesi europei in politica estera mantenendo un legame forte con Washington; ha garantito la fornitura di armi a Kiev come richiesto dalla Nato e dagli Stati Uniti; ha perseguito, insieme agli altri leader europei, un moderato inasprimento delle sanzioni economiche verso la Russia, ...

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