La Madonnina si trasferisce?

Erano gli inizi degli anni Sessanta quando nelle case degli italiani fece capolino un Elio Sparano in una versione alquanto inedita. Ora saldato a un’impalcatura, ora arrampicato su di una trave, il giornalista inaugurava la programmazione Rai armato di caschetto e scarpe antinfortunistiche, preannunciando con linguaggio insolito e moderno, l’arrivo di ciò che ancor oggi costituisce un punto d’orgoglio per molti meneghini. Il titolo di quel documentario, “Milano cresce in altezza” non lasciava in verità molto spazio all’immaginazione, ma quando lo spacchettarono, quell’edificio, la creatura ardita di Giò Ponti, quella che lo scrittore Luciano Bianciardi definirà una «fiaba verticale» dal cui cantiere fu adottato per qualche tempo Sparano, non pochi trasecolarono. Il cardinale Montini in particolare rilevò l’affronto costituito da un grattacielo che in altezza superava la nostra bella Madunina, il centro ideale della città, colei nel cui alto sguardo poteva incontrarsi ogni cittadino. Modificare lo skyline è una cosa, pensarono al Pirellone, detronizzare la Madonnina un’altra, e non sono poi in tanti a sapere che da quel giorno, in cima al 31esimo piano, sopra la presidenza del governatore Roberto Formigoni, una copia dorata della Madonnina del Duomo intercetta gli sguardi di chi la cerca tra la nebbia. Il pudore per l’altezza sembra tuttavia un problema superabilissimo nei salotti dell’edilizia milanese. Se chi sfida lo skyline cittadino deve dunque farlo in compagnia della vergine d’oro, è possibile che non solo i milanesi nei prossimi anni possano incrociarne lo sguardo. Perché a 250 metri d’altezza e una trentina di piani in più del Pirellone sarebbe impossibile non vederla. O smarrire la strada del Duomo se ubicata in una piazza attigua. O non coglierne lo sguardo amoroso quando lo stesso sguardo ruota lentamente ogni ora verso una direzione diversa. Ci vorrebbero 500 milioni di dollari. Per lo meno così insegnano negli Emirati Arabi. E qualche guru del mattone a metà strada tra terra e cielo. A patto, s’intende, che non dimentichi la Madonnina, né qualcuno dei tanti versi dedicatigli da un certo sommo poeta: «Donna, se’ tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre sua disianza vuol volar sanz’ali».

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