
Scritto con gli occhi
La mia “mega festa galattica” con i cinquemila della Dinamo Sassari
Cari amici, quando è uscito il calendario dell’Eurolega e ho visto che la prima partita in casa era il 24 ottobre, ho chiesto a mia sorella Immacolata come regalo di compleanno di andare al palazzetto per i seguenti motivi:
- sostenere i miei ragazzi;
- era un evento storico per la “mia Dinamo” che per la prima volta giocava in Eurolega;
- era un’occasione unica per me e potevo dire: “io c’ero”;
- avrei festeggiato il mio compleanno in una maniera unica, diversa da chiunque altro.
È inutile dire che quel giorno ero in completa agitazione perché, cavoli!, era il mio “debutto” in Eurolega e non è da tutti festeggiare il proprio compleanno alla prima partita in casa della squadra del cuore che giocava, per di più, contro una corazzata come l’Efes Istanbul!
La mattina del 24 tempi.it, per farmi un gradito regalo, ha pubblicato il mio articolo e ha avuto la “brillante idea” di scrivere che era il mio compleanno. Appena ho acceso il mio “my tobii” ho trovato una valanga di email di auguri. Così ho iniziato a rispondere a tutti ma, più rispondevo, più email arrivavano.
La sera, arrivati al palazzetto, è iniziata la processione degli amici che venivano a farmi gli auguri e ho ricevuto in regalo da Marco (l’autore della foto del mio cartello mostrato a Milano da Alessandro e Jessica) la maglietta del settore D! Che volete farci, mi hanno adottato anche loro. Tra l’altro, Marco ha rifatto un cartello simile all’originale e l’ha appeso, in bella mostra, a una ringhiera delle tribune in modo da essere visibile.
Iniziata la partita non abbiamo fatto altro che inseguire; i turchi erano davvero forti, anche se i “miei ragazzi” non mollavano e combattevano su ogni palla.
Arrivato l’intervallo, mentre mi stavo facendo aspirare, è partita la canzone “Happy birthday” e Valentina mi ha detto: «Questa è per te»! Tutto il pubblico era in piedi a cantare e ad applaudire. Chi? Me? Io? Mi è preso il panico. Per fortuna c’era il mio amico giornalista Andrea Sini che mi sorrideva e mi rassicurava . Mi è venuto un tale capogiro che non sapevo dove più se ero ancora sulla terra o fossi già in Paradiso.
A un certo punto mi sono sentita spingere verso il centro del campo e, solo dopo, ho saputo che era stato Carlo Sardara (molto bravo nella guida, si merita il “patentino di guida sicura della carrozza”) e in quel momento ho visto venire verso di me il mio grande amico Stefano Sardara con la maglia dell’Eurolega tra le mani. Credetemi, tanta era la confusione che avevo nella testa che, fosse stato in “costume adamitico”, non me ne sarei accorta! Vedevo solo il suo bel sorriso venire verso di me. Mi tranquillizzava vedere il suo volto e allo stesso tempo lo sgridavo silenziosamente, come solo i malati di Sla sanno fare, sia lui sia Carlo per questa sorpresa inaspettata. Mi ha fatto gli auguri, mi ha stampato un bel bacio sulla guancia e mi ha poggiato sopra la maglia dell’Eurolega autografata dai “miei ragazzi”. Immediatamente è arrivata una torta gigantesca coi colori della squadra; ai due lati le foto con due momenti importanti che ho vissuto insieme ai miei ragazzi, in mezzo lo stemma della “mia Dinamo” e ancora sotto la scritta “Buon compleanno Susanna”.
Tilt. Ero in “tilt totale”, come dicono i giovani. Il cuore in eruzione, il cervello sciolto come la neve al sole. Gli occhi hanno iniziato a inumidirsi di lacrime. Davvero una festa mega galattica. Hanno iniziato ad arrivare una marea di fotografi e, presa dall’emozione, mi sono concentrata su due cose: la mano di Stefano sulla mia spalla e il viso del mio amico fotografo Salvatore Madau. Sentendo quella mano sulla mia spalla, non avevo più paura. C’erano tanti fotografi e per me potevano essere anche 100, non so, ma quella mano e quel viso davanti a me mi davano la sicurezza per superare quel momento di emozione, di estasi oltre che… di terrore! In quel momento era come se il “mio angelo dei desideri” che è “sempre” al mio fianco, mi conducesse fino in paradiso, ed è stato proprio così, solo che, il mio paradiso era lì in quel palazzetto, tra le persone che mi volevano bene e che mi stavano regalando tutto quel ben di Dio!
Mi è dispiaciuto molto che Carlo, per la foto, si sia tirato indietro, mi ha voluto lasciare sola col mio grande e immenso amico Stefano ma l’avrei voluto accanto. Lo so, lo so Carlo che non ti piace metterti in mostra ma era il mio compleanno ed era una festa per “pochi intimi”… circa 5000 persone! Ripreso il “controllo” (si fa per dire), mi hanno riportato al mio posto; Carlo, Valentina e altri amici sono rimasti a chiacchierare e Stefano è volato dai ragazzi.
La partita è ripresa ma non si riusciva a superare quei “brutti ceffi” dell’Efes Istambul. Abbiamo perso ma non posso rimproverare niente ai ragazzi che hanno combattuto come leoni fino all’ultimo secondo. Anche se un piccolo rimprovero ai miei vorrei farlo: ragazzi, certi “favori” sul campo dovete imparare a restituirli, che diamine. Ai turchi io qualche legnata gliela avrei rifilata. Lo so, sono cose che non si possono dire, non è corretto e in tempi di fair play son cose politicamente scorrette. Ma io non son mica un’opinionista tv, sono tifosa. E se queste cose non ve le dicono i tifosi, chi ve le dice?
A fine partita mi sono fatta spingere più al centro per ringraziare i ragazzi per l’impegno che avevano messo e d’improvviso ho visto correre verso di me il “mio capitano” Manuel Vanuzzo che è venuto a farmi gli auguri e si è scusato di aver perso. Col cuore gli ho fatto una carezza e gli ho detto che aspettavo il loro regalo, non ho fretta! Subito dopo è venuto Brian a farmi gli auguri e ho rincuorato anche lui per la partita, sapete… i “miei ragazzi” capiscono il mio sguardo e io li stavo ringraziando. Di seguito sono venuti il “mio monello” Massimo Chessa, Marco Cusin e, per ultimo, come se stesse facendo la sua “passerella”, il “mio Denzel Dyson” che mi ha fatto gli auguri a “modo suo”… continuo a insistere che deve imparare almeno 4 parole d’italiano!
Cigliegina sulla torta, il giorno dopo la mia amica Valentina Sanna ha scritto un bellissimo articolo sul mio compleanno e sulla mia festa!
Allora che ne dite? Chi può dire di aver festeggiato con tante persone care al suo fianco? Stefano e Carlo non mi hanno fatto forse un regalo stupendo? Questi due grandi amici forse non si rendono neanche bene conto di quanto stanno facendo per me. Mi stanno restituendo – almeno in parte – quello che la Sla mi ha rubato 18 anni fa. Io non posso fare molto per loro se non esprimere la mia grande gratitudine. È tutto quel che ho: non posso correre, non posso saltare, non posso nemmeno parlare se non con gli occhi. Tutto quel che ho è l’urlo muto del mio cuore.
E il mio cuore urla:
GRAZIE STEFANO E CARLO DI AVERMI REGALATO IL MIO PIU BEL COMPLEANNO… PER SEMPRE VOSTRA AMICA!
bacioni,
Susanna
p.s. grazie Valentina per ciò che hai fatto e ciò che tu sai!
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