
La nascita di Gesù, notizia antica e sempre nuova

La mamma è alla fabbrica: la nonna tace sui ferri da calza dinanzi a un gramo fuoco, e non guarda e non ode: la ragazzetta è sola a sostenere la gioia veemente, improvvisa, che le viene dalla musica vagabonda annunciante per la via l’arrivo di Gesù Bambino. Deve nascere Gesù Bambino, deve nascere Gesù Bambino! Notizia antica e sempre nuova, che la fa balzar dalla sedia e sgusciar nella strada, piova o nevichi. Se avesse qualche soldo, oserebbe forse darlo ai suonatori di zampogna, […] ma è troppo povera: non può ringraziarli che col largo sorriso della bocca e degli occhi. […] Sono messaggeri della buona novella: raccontano che una Vergine sta per metter al mondo un Bambino. Il Bambino è figlio di Dio. Le nasce in una stalla dov’ella è accolta per carità, sullo strame che serve alle bestie. Per coprirlo ha il suo manto, per nutrirlo il suo latte, per riscaldarlo il suo grembo e il fiato di due innocenti animali. È il più povero bambino della terra, perché deve, un giorno, salvare tutti gli uomini.
È il più povero. Ciò le piace, le sembra infinitamente bello. Con letizia benedice il Signore d’essere poverissima anche lei! […]
E già si figura la messa di mezzanotte alla quale assisterà con la mamma, nella vicina chiesa di Santa Maria del Carmine, splendente di ceri, risonante di canti d’organo: il lusso delle chiese è il lusso dei poveri.
Da Ada Negri, Canzone Natalizia, in Le rose di Natale. Scrittrici italiane raccontano con prefazione di Antonia Arslan (Interlinea, Novara, 2010)
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