
La notte è piccola (e un po’ vuota) per noi
Cambia il modo di vivere degli italiani e cambiano i loro “fusi orari”. Tendono a uscire più spesso la sera e ad andare a letto più tardi. Secondo una stima di Aisi, Fimi, Siae e Univideo, il giro d’affari portato da divertimenti notturni e tempo libero (esclusi viaggi e fittness) nel ’98 è stato seimila miliardi di lire. I maggiori incassi si sono registrati per le spese in Cd e musicassette (1.010 miliardi) e per il noleggio di videogiochi (1000 miliardi), cinema (851 miliardi) e discoteche e locali da ballo (486 miliardi). Secondo il Censis, inoltre, anche l’ascolto televisivo è cresciuto del 20 per cento nella fascia notturna dopo le 22.30 – una reazione naturale al fatto che in prima serata sono in programmazione quasi solo trasmissioni di varietà e quiz. Ma cosa succede la notte nel resto del mondo? A Parigi, nel quartiere gay nelle vicinanze del centro Pompidou, i negozi di abbigliamento rimangono aperti fino a tarda notte per dare la possibilità alla loro clientela alternativa di fare acquisti e stringere “amicizie”. In America sono esplosi gli oxygen bar, bar salutisti dove è possibile tirare una boccata d’ossigeno nel vero senso della parola: si può respirare ossigeno da mascherine a disposizione nel locale. Qui non si servono alcolici, ma centrifugati, spremute e piatti vegetariani, o fatti solo con prodotti freschi e ancora “vivi”, cioè non trattati con additivi e conservanti. Diverse sono le abitudini di nottambuli e discotecari: secondo Sert (un servizio pubblico che distribuisce metadone) sono più di 50mila i ragazzi che ogni sabato sera sballano con l’ecstasy. Ma adesso c’è di più. In arrivo da Gran Bretagna e Olanda la Superpill è un mix di ecstasy e Viagra – il primo ingrediente toglie le inibizioni, il secondo garantisce super-prestazioni. Ma chi garantisce per la salute? Nessuno, perché gli effetti a lungo termine del nuovo stupefacente non sono stati ancora testati. E, a parte le conseguenze sulla salute, il fast-sex mordi-e-fuggi potrebbe diventare uno dei tanti passatempi inventati per riempire il vuoto dei loro sabati sera e per arricchire un’industria clandestina, ma fiorente.
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