
LA RAGIONE OGGETTIVA DELL’OCCIDENTE
Alcuni commenti seguiti al rapimento dei due francesi segnano forse una piccola ma importante inversione di tendenza nel giudizio sul terrorismo. Fino al giorno prima aveva dominato in molti il cinismo politico: i rapimenti sono l’inevitabile conseguenza della guerra in Irak; se ci si ritira ogni problema è isolato; rapimenti, kamikaze, terrorismo sono identici all’imperialismo militare ed economico degli Stati Uniti. Addirittura, come dice giustamente il presidente del Senato Marcello Pera, parte del clero tace come se non fosse affar suo difendere la civiltà europea occidentale contro la guerra aggressiva che il terrorismo conduce.
Quale era l’errore insito in questo “relativismo”? Una dimenticanza di proporzioni epocali: la dimenticanza dei valori su cui si fonda l’Occidente: democrazia, Stato di diritto, dignità e inviolabilità del singolo uomo. Addirittura il Papa a Lourdes ha ricordato che liberté, egalité, fraternité sono valori condivisi da credenti e non credenti in tutta la civiltà occidentale, quando non impazzisce seguendo le ideologie. Le innumerevoli violazioni di tali princìpi, innanzittutto quella sanguinaria della stessa rivoluzione francese e poi quelle di tutte le ideologie, e il disprezzo crescente per la vita in ogni sua forma non riescono ad offuscare del tutto questi punti di riferimento ideali e giuridici. Non si reagisce alla pretesa prometeica degli americani di esportare la loro democrazia con l’affermazione nichilista per cui non esistono valori assoluti. Il rapimento dei francesi, svegliando da un torpore collettivo, fa rendere conto persino a Chirac che esistono valori quali «la libertà di espressione e i valori di una repubblica»; Fassino dice che «serve una iniziativa che isoli i terroristi e solleciti le classi dirigenti arabe ad affrontare il tema della democrazia e dei diritti»; Bernardo Valli su Repubblica dice che «la richiesta rivela che la loro lotta non si limita a prendere di mira i paesi coinvolti nel conflitto irakeno, ma l’insieme dell’Occidente… senza alcuna distinzione», salvo poi cercare di correggersi per dire che «la conclusione può essere strumentalizzata (sic!) da chi pretende che nessuno può sottrarsi al confronto tra le due civiltà». Il problema di fondo è quindi quello obliterato parlando di radici cristiane dell’Europa. La civiltà occidentale ha alla sua base valori universali, che provenienti dal mondo giudaico-cristiano sono poi divenuti patrimonio di tutti? C’è una ragione “oggettiva”, per opporsi al terrorismo? Che la presa di coscienza di questi giorni, contribuendo innanzitutto alla liberazione degli ostaggi, sia utile a rispondere in modo vero a questa domanda.
*Presidente Fondazione per la Sussidiarietà
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