La religione è l’oppio degli americani

Di Lorenzo Albacete
31 Maggio 2000
West Side Story

Ecco alcuni risultati di una recente indagine del New York Times sulle convinzioni religiose degli americani di oggi:
1) l’80% di essi crede nella vita dopo la morte; 2) il 72% crede in tutte le pratiche religiose che segue; 3) l’80% prega regolarmente; il 35% spera di essere ricompensato per questo; il 45% non si attende una risposta alle sue preghiere; 4) il 70% ritiene di essere religioso tanto quanto i propri genitori o di più; 5) il 61% dei neri e il 47% dei bianchi ritiene che la religione abbia giocato un grosso ruolo in quel che essi oggi sono; 6) il 36% degli americani dice di conoscere qualcuno che andrà all’inferno; tale percentuale sale al 47% fra i divorziati risposati e scende al 23% fra chi è rimasto vedovo; 7) il 30% pratica lo yoga o altre tecniche di meditazione; 8) il 91% non ha mai preso una decisione sulla base degli oroscopi; 9) il 91% non ha mai pregato perché accadesse qualcosa di male a qualcuno; 10) il 46% di chi ha meno di 30 anni e il 31% di chi ne ha più di 70 ritiene che la miglior religione sarebbe un mosaico di tutte le religioni.

E’ difficile dire che cosa significhi tutto ciò, ma si possono proporre alcune considerazioni. L’indagine ha confermato che, a dispetto di tutto quello che si dice a proposito della secolarizzazione, la religione svolge ancora un ruolo importante nell’immagine che gli americani hanno di sé. Tuttavia la religione è importante nella misura in cui è intesa genericamente, cioè senza annessi dottrinali. Su quasi tutte le questioni su cui sono state poste domande, non si sono registrate differenze significative fra coloro che si definiscono cattolici e quanti si definiscono protestanti. Soltanto fra i praticanti più assidui, per i quali la religione è connessa a dottrine specifiche, si sono notate diversità.

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.