La riscossa parte da Luino

Nello scorso numero di Tempi, attraverso questa rubrica, ho cercato di illustrare lo “strano” fenomeno della “firma contro”. La prassi contestataria, figlia di una politica povera di idee, è in grado di produrre solamente sterili meccanismi escludenti. è possibile però invertire tale pratica, coinvolgendo la spinta partecipativa dei cittadini. Un esempio di rara chiarezza è avvenuto nella cittadina in cui vivo: Luino (Va). L’Amministrazione di centrodestra ha deciso, nei mesi scorsi, di predisporre parcheggi a pagamento, senza prevedere alcuna forfettizzazione per i residenti. Il malumore e la disapprovazione dei cittadini sono stati immediatamente visibili. In questo contesto, mentre l’opposizione di centrosinistra si è rinchiusa in un funereo silenzio, solo il collettivo locale RedAzione, di cui faccio parte, è riuscito ad inserirsi proficuamente in questa contraddizione. Cercando di sollecitare la spinta dei cittadini, si è proposto una raccolta firme, non contro ma a favore di una idea tanto semplice, quanto efficace.
Si è richiesto, di fatto, di prevedere una “pass” (pagamento simbolico) per tutti i residenti privi di box o posto auto privato. Il successo dell’iniziativa è stato talmente evidente che l’Amministrazione ha accolto la proposta facendola propria. La singolarità di questa vicenda risiede nella natura dei soggetti in campo. Gli unici in grado di interpretare positivamente la partecipazione di massa sono stati, di fatto, i componenti di un gruppo dichiaratamente di sinistra, filo marxisti per definizione. Nella realtà, scrupolosamente presenti sul territorio da anni, siamo riusciti a sollecitare le corde dell’attenzione e dell’interesse popolare. Paradossalmente, proprio mentre una giunta di centrodestra riconosce pubblicamente la legittimità del gruppo, l’apparato provinciale del Prc ci vieta stalinisticamente di raccogliere le firme per i referendum lanciati da Bertinotti. Una rifondazione si rende improcrastinabile: quella delle intelligenze.