La storia di Alex Lewis, che ha perso tre arti per un raro batterio: «Mi sento fortunato per il fatto di esserci»

Di Benedetta Frigerio
08 Giugno 2014
Dopo una settimana di coma per una gravissima infezione, Alex è tornato a casa con la compagna e il figlio di tre anni: «Sono le cose semplici, quelle normali a rendermi felice»

_54117895_243815«Non cambierei nulla, davvero». Sono le parole sorprendenti di Alex Lewis, inglese di 34 anni che ha perso tre arti dopo che nel novembre del 2013 un comune raffreddore si è trasformato in uno streptococcobeta-emolitico di gruppo A. Il batterio, che normalmente viene espulso dal corpo, nel caso di Lewis si è sviluppato, causandogli una violenta setticemia.

TRE ARTI AMPUTATI. Dopo una settimana di coma l’infezione si è diffusa nelle gambe e nel braccio sinistro, che i dottori hanno dovuto amputare per fermare la malattia insieme a parte del labbro, del naso e delle orecchie che erano andate in cancrena. Dopo averlo operato per 16 ore di fila i medici dissero alla compagna di Alex, Lucy Townsend, che le possibilità di sopravvivenza erano non superiori al 3 per cento. Ma dopo sei mesi di ricovero, Alex è tornato nella sua casa nell’Hampshire insieme alla compagna e al figlio di tre anni, Sam, confessando di sentirsi «estremamente positivo. Sono più forte di prima e ogni giorno che passa diventa tutto più facile».

IL RITORNO A CASA. «Alex sta lentamente recuperando l’uso della mano destra, colpita dal batterio. Già a luglio potrebbe tornare a camminare grazie all’arrivo delle protesi e riavere le labbra attraverso una operazione di chirurgia plastica al volto. «Non posso esprimere a parole quanto sia felice di essere a casa con la mia famiglia e di vedere mio figlio, che mi è mancato tanto», ha dichiarato Alex. La prima cosa che il figlio ha fatto all’arrivo del padre è stata mostrargli i suoi nuovi giochi. E anche se «la cosa che mi mortifica di più è guardare dalla finestra Sam che gioca in giardino, mentre io non posso farlo con lui, ora ci vuole poco a farmi contento».

«NON CAMBIEREI NULLA». L’uomo, anche dopo essersi fratturato l’unico braccio rimasto cadendo dalla carrozzina, è riuscito a ironizzare sul fatto che «la nuova carrozzina avrà i freni». E ai giornalisti che gli chiedevano come mai fosse così sereno, Alex ha risposto che «tutta la mia vita è stata stravolta, ma mi è tutto chiaro: ho sperimentato il passaggio dalla morte alla vita e mi sento davvero fortunato per il fatto di esserci». Ora l’uomo dice che «non serve nulla di spettacolare, sono le cose semplici, quelle normali a rendermi felice. Per questo, nonostante tutto quello che è successo, non sono amareggiato né arrabbiato». Per questo, «non cambierei nulla, davvero».

@frigeriobenedet

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