La valle dell’Eden; Quando papà dava i numeri; Il passeggero

Tre mini recensioni per tre libri di Steinbeck, Meriwether e McCarthy. Spunti per chi è curioso di libri e vuole leggere

La valle dell’Eden

“A est dell’Eden”, il titolo originale dell’opera più ambiziosa di Steinbeck, è una grandiosa saga familiare nella valle di Salinas in California: «Lasciamo sempre qualcosa in eredità, qualsiasi cosa facciamo e anche se non facciamo niente. Anche se abbandoni tutto, cresceranno le erbacce e i rovi. Qualcosa cresce sempre».

La vita è la lotta della libertà che cade e si dibatte. È lotta tra bene e male, è l’assassinio di Abele, è Caino che può ancora tornare al bene. È “timshel”, tu puoi, la parola usata nella Bibbia non come sinonimo di “dovere” ma di “libertà”.

La dignità dell’uomo sta nel libero arbitrio, nel fragile e continuo esercizio di scelta tra bene e male: «Timshel. Quella parola conteneva la grandezza di un uomo, se quello voleva approfittarne. Quella parola aveva liberato Sam. Gli aveva dato il diritto di essere un uomo, distinto da ogni altro uomo».

John Steinbeck, Bompiani, pp 762, euro 15

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Quando papà dava i numeri

Harlem, Francie ha 12 anni, vive con la sua famiglia tra prestiti e sussidi. Suo padre raccoglie i numeri della lotteria clandestina, lei cresce nel suo angolo di mondo. Tra comicità e disperazione, anche per adolescenti.

Louise Meriwether, Big Sur, pp 210, euro 15

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Il passeggero

Parte prima dell’ultima opera del grande McCarthy. Manca un passeggero tra i morti ritrovati nel Golfo del Messico dal sommozzatore Bobby e quando se ne rende conto inizia una caccia all’uomo.

Una caccia che non è quella di Non è un paese per vecchi. Là il motivo era chiaro come la fuga. Qui c’è un segreto, che riguarda forse la Bomba e sicuramente l’inconscio (l’uroboro in copertina). Qui non è una fuga, a meno che pensiate al signor K.

È un’immagine rarefatta, fatta di flashback e allucinazioni (o forse no), quelle che perdono sua sorella Alicia, genio della matematica, amata oltre ogni limite (ricordate Il buio fuori?). Lei che ha provato a opporre l’ordine del numero al caos della vita ma non ce l’ha fatta perché «certe cose un numero non ce l’hanno». O forse perché «La bellezza fa promesse che non può mantenere». Eppure, nel buio, anche questo: «La sofferenza fa parte della condizione umana e bisogna sopportarla. Ma l’infelicità è una scelta».

Cormac McCarthy, Einaudi, pp 292, euro 20

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