La violenza di Renzi. Spara contro una giusta amnistia solo perché ha la fregola del potere

Di Antonio Simone
14 Ottobre 2013
Si può essere favorevoli o contrari a un atto di clemenza, ma non c'è niente di più violento di dire che una cosa giusta non si deve fare perché fa perdere consensi o perché favorisce Berlusconi

Oggi capisco perché il tempo gioca contro Matteo Renzi. Il tempo non è benevolo per chi deve vincere una competizione elettorale e non ha molte idee, se non una simpatia conquistata in nome della rottamazione dei predecessori, ormai scoloriti agli occhi della gente già scolorita di suo.
Ciò che avviene nella società, che ti costringe a prendere posizione quando ancora non comandi, è un pericolo e Renzi lo dimostra. La sua recente presa di posizione sull’amnistia è sintomatica del vuoto culturale e la confusione ideologica del nostro.
Il presidente Napolitano chiede di intervenire sul dramma delle carceri per far uscire il paese da una situazione di reato continuato nei confronti di migliaia di cittadini, sia colpevoli sia innocenti, e lui non prende posizione in base alla situazione concreta. No! «L’amnistia è un autogol per il Pd», dichiara. Se fosse un contropiede, un calcio di rigore, una rimessa laterale si potrebbe fare, ma un autogol no!

Si può essere a favore o contrari – ed esistono motivi rispettabili per entrambe le posizioni – ma non c’è niente di più violento di dire che una cosa giusta non si deve fare perché fa perdere consensi o perché favorisce Berlusconi. Questa è violenza. Violenza non verbale, ma pratica, sulla pelle della gente, per quanto incarcerata. Non c’è nulla di più violento che negare una cosa giusta a migliaia di persone solo perché la si vuole negare a uno. Non c’è niente di più violento che non fare una cosa, seppur giusta, perché si teme l’autogol dei consensi.
Se questo è il nuovo, siamo a posto. Non “meglio che muoia uno per tutti” , ma “meglio che muoiano tutti per uno”. Lui, il Renzi, il Grillo del Pd.

P.S. A tutti quelli che penseranno che scrivo queste cose perché l’amnistia mi conviene, vorrei ricordare:
1) Sono innocente.
2) Sono accusato di reati così gravi che, se fossi riconosciuto colpevole, l’amnistia non mi riguarderebbe.

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