Crisi energetica, inflazione e non solo. Il prossimo esecutivo ha già una bella lista di emergenze. E non ci saranno soluzioni senza un’intesa con Europa e Bce
La sede della Bce a Francoforte (foto Ansa)
Qualunque sarà il governo e chiunque lo guiderà si troverà ad affrontare uno scenario economico e internazionale particolarmente difficile. La priorità politica in cima alle altre resta l’inflazione, in particolare quella energetica. Su questo fronte la situazione è di estrema gravità: il prezzo dell’elettricità è quintuplicato nel giro di un anno; la scarsa offerta di gas costringerà a razionamenti la cui severità è al momento difficile da calcolare; i danni economici alle famiglie e alle imprese saranno consistenti; si rischia una crisi di liquidità e il blocco degli investimenti.
La guerra in Ucraina non accenna a fermarsi, evento che rende improbabile una pax energetica con Vladimir Putin. Anzi, il rischio che la Russia possa chiudere del tutto o quasi i rubinetti del gas è elevato. Questo è il motivo per cui la strategia del price cap europeo non riesce a vedere la luce dopo mesi di discussione: in troppi temono una ritorsione brutale di Putin con i gasdotti prosciugati volontaria...