
L’arma del silenzio
Gli ultrà, quando non danno in escandescenze, hanno trovate assolutamente geniali, manifestano una fantasia che genera buonumore. Esempio: quelli del Modena, ogni domenica, fanno 18 minuti di silenzio. Perché 18 è il 25% di 90 (il tempo della partita) e loro protestano con la società che ha pagato alcuni giocatori al presidente del Genoa – ma il risentimento risale ai tempi del Como – Enrico Preziosi col 25% delle azioni del club. Fantastico. Modena mi piace. Gente simpatica e colta, cibi genuini, un’aria padana che trasuda da romanzi, canzoni e poesie. E soprattutto che produce idee. Così avevo deciso di copiare quella degli ultrà: sarei rimasto in silenzio per protestare in nome dell’intelligenza, un minuto per ogni spettatore – sale e Tv compresi – che ha assistito al film di Sabina Guzzanti bimba, una delle più grandi monnezze della storia del cinema. Purtroppo ho dovuto fare marcia indietro. Mi pareva grottesco riprendere a parlare dopo neanche un paio d’ore.
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