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A Milano l’arte del fumetto di Antonio Rubino
«Giornalista per ragazzi, favolista, autore di libretti e di commedie, decoratore di ambienti, scenografo, attore, polemista, regista di disegni animati e persino, nei ritagli di tempo, raccoglitore di olive», ecco come si definisce Antonio Rubino nel suo Curriculum ridiculum. Ed effettivamente era questo e molto altro il padre del fumetto italiano, colui che ha tracciato un sentiero di grande spessore nell’attività di disegnatore di vignette. Fondatore – tra gli altri – del Corriere dei Piccoli nel 1908, lo si ricorda per le brillanti copertine del Giornalino della Domenica di Vamba e per i progetti grafici di diverse collane editoriali, tra cui la Bibliotechina de La Lampada, ma non tutti sanno che tentò anche l’esperienza del cartone animato venendo premiato nel 1942 alla Mostra del Cinema d Venezia per il suo Il paese dei ranocchi.
Nella Sala Maria Teresa della Biblioteca Nazionale Braidense di Milano una mostra che raccoglie libri, riviste, manifesti, quaderni, fotografie d’epoca, manoscritti e tavole originali lo ricorda. Innamorato della luna. Antonio Rubino e l’arte del racconto, aperta fino al prossimo 31 gennaio, ripercorre l’intero arco creativo della produzione del protagonista costruendone un ritratto che ne mostra la versatilità e la plasticità della sua intelligenza artistica e della sua grande inventiva.
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