Lavoro, l’apprendistato non decolla: nel 2011 solo 504 mila contratti (il 6,9 per cento in meno)

Diffusi i dati del XIII Rapporto di monitoraggio sull’apprendistato, curato, per conto del ministero del Lavoro, da Isfol in collaborazione con l’Inps

L’apprendistato propria non decolla, anzi, continua a declinare. E sarà lungo, pertanto, il percorso di piena attuazione del Testo unico dell’apprendistato (il dlgs 167/2011). Nel 2011 i contratti di apprendistato attivati in Italia dalle parti, infatti, sono stati 504 mila, il 6,9 per cento in meno del 2010, e in calo costante dal 2009. A comunicarlo è il XIII Rapporto di monitoraggio sull’apprendistato, curato, per conto del ministero del Lavoro, dall’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (Isfol) in collaborazione con l’Inps. Sono stati, invece, 180 mila i contratti di apprendistato trasformati in contratti a tempo indeterminato alla fine dell’anno, il 2,1 per cento in più dell’anno prima. Mentre le amministrazioni territoriali hanno speso in tutto 183 milioni di euro (il 9,4 per cento in più del 2010) per finanziare le attività di formazione inerenti il percorso di apprendistato.

UNA RIFORMA DA RIFORMARE. Trova conferma, pertanto, il sostanziale stallo dell’apprendistato, che tempi.it aveva già avuto modo di documentare. E trova conferma la necessità di ulteriori correttivi alla riforma del lavoro predisposta dal duo Monti-Fornero se veramente si vuole fare del nuovo apprendistato il canale privilegiato per l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Anche se, vale la pena precisarlo, i dati registrati e diffusi da ministero, Isfol e Inps si riferiscono necessariamente alla tipologia di apprendistato antecedente i correttivi già introdotti dalla legge 92/2012, la riforma Fornero; mentre per quanto riguarda dati più recenti sull’apprendistato è ancora presto per averne di attendibili.

Exit mobile version