Le due domande cruciali sulla libertà di educazione

La risposta di Giovanni Cominelli al saggio sulla "Libertà di educazione" scritto per il substack "Lisander" nato dalla collaborazione tra Tempi e Ibl

Foto Ansa

Le domande cruciali a cui secondo me bisogna rispondere in tema di “libertà di educazione” sono due. La prima: qual è l’assetto istituzionale e di governance che può garantire la libertà di educazione, in forza della quale i genitori possono scegliere per i figli l’istituto scolastico che, a loro insindacabile parere, garantisca l’offerta educativa migliore?

L’idea dell’autonomia scolastica aveva avuto un lancio ufficiale nel corso della Conferenza nazionale della Scuola, tenutasi tra il 30 gennaio e il 3 febbraio 1990 (ai cui tempi il Ministro dell’Istruzione era Sergio Mattarella), e con relatore principale Sabino Cassese. La sua relazione era intitolata Plaidoyer per un’autentica autonomia delle scuole. Spiegava che non esiste la scuola, ma le scuole e che, pertanto, “non dovrebbe esistere un governo della scuola, ma l’autogoverno delle scuole”. Essa proponeva le seguenti linee d’azione: […]

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