LE IDEE CHE NON TRAMONTANO

Di Giorgio Vittadini
11 Novembre 2004
Il problema di fondo che caratterizza la vita economica, sociale e politica italiana

Il problema di fondo che caratterizza la vita economica, sociale e politica italiana è il venir meno di certezze che contraddistinguono la convivenza sociale. Sembra che non ci siano più valori condivisi. Quando si parla di terrorismo si pensa sempre ad una violenza precedente che giustifica in qualche modo gli atti violenti. Quando si parla di lavoro c’è sempre qualcosa che giustifica scioperi selvaggi che vanno a grave svantaggio di altri lavoratori. Quando si parla dei diritti fondamentali della persona, non si è più certi di cosa significhi diritto alla vita, all’educazione, alla convivenza che nasce dall’amore.
Grande importanza ha perciò lo sforzo di chi voglia trovare un “plafond” comune e oggettivo alla vita sociale. è l’unica difesa di fronte all’arbitrio dei potenti che, presto o tardi, in una situazione di totale relativismo, diverrebbe egemone. è anche il baluardo contro una situazione di violenza interna e internazionale, in nome di rivoluzioni o ripristini di ordini imperiali.
Come difendere questi princìpi? Si è già parlato in altra sede della sterilità di costruire schieramenti che si oppongano ad altri per puro spirito ideologico.
In una democrazia c’è un compito imprescindibile dei partiti, che devono battersi perché nelle istituzioni il rispetto della persona umana sia garantito. C’è un compito della stampa libera chiamata a tenere alto il vessillo del diritto alla libertà che non sia schiavo di poteri e mode.
Ma allora la società civile, noi, che cosa dobbiamo fare? Ci sono stati tempi e luoghi in cui, ad esempio, sotto regimi dittatoriali o nel momento in cui movimenti stavano formando la loro immagine adulta, è stato necessario costruire realtà organizzate, aventi come scopo il perseguimento di idee culturali e politiche. Oggi questo sarebbe un forte passo indietro, perché nella società italiana c’è qualcosa di molto meno appariscente ma molto più profondamente radicato. Ci sono opere che mostrano come gli ideali di venti, trenta anni fa sono diventati fatti, scuole, iniziative culturali, imprese, opere di assistenza, centri di servizio a sostegno di network di piccole imprese, iniziative di aiuto al lavoro, che oltre a rispondere al bisogno delle persone in modo originale e immediato sono portatrici di una mentalità nuova.
Non solo si battono per la vita ma la promuovono, educano ad accettarla, sostengono chi la genera. Non solo comunicano la necessità di una società libera, ma tentano di attuarla. Per questo in politica la battaglia per la sussidiarietà e il capitale umano (educazione ed istruzione) deve diventare una priorità.
Occorre capire definitivamente l’assoluta necessità che si moltiplichino questi fatti, forieri di idee che non tramontano.

*Presidente Fondazione per la Sussidiarietà

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