Le top 500

Di Tempi
25 Agosto 1999
E se il Giappone in crisi e l’Europa arrancano, le più grandi multinazionali americane eguagliano da sole il prodotto interno europeo

Come tutti gli anni, nel suo numero unico di agosto, il quindicinale finanziario Fortune pubblica, sotto il titolo “Global 5 hundred”, l’elenco delle 500 corporation più grandi del mondo. E, come tutti gli anni, balza in primo piano la preponderante presenza di multinazionali Usa nella lista: 35 nelle prime 100, 185 in tutto. Rispetto a un anno fa il numero è aumentato di 10 unità, mentre quello delle corporation con sede principale nell’Unione Europea resta fermo a 170 (che tuttavia hanno aumentato i propri profitti del 13 per cento). Il giro d’affari delle 185 più grandi multinazionali americane è, da solo, di poco inferiore al prodotto interno lordo 1997 dell’area dell’Unione monetaria europea: 4.225 miliardi di dollari contro 6.815. Mentre le entrate delle 170 più grandi corporation di Euroland non arrivano nemmeno alla metà del prodotto interno degli Stati Uniti: 3.596 miliardi di dollari contro 7.433. La classifica di quest’anno vede soprattutto un forte arretramento dei giapponesi, che scendono da 126 a 100 e registrano una perdita collettiva pari a 9 miliardi di dollari: la recessione asiatica ha lasciato il segno. Le corporation europee, invece, pur restando il loro numero invariato, hanno aumentato i propri profitti del 13 per cento. Ma per vedere gli effetti dell’euro sulle grandi compagnie dell’Unione Europea bisognerà aspettare il numero di agosto del 2000 di Fortune.

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