L’estate milanese è un’attesa infinita alla fermata del tram

Di Chiara Sirianni
18 Luglio 2012
Il 22 luglio 2011 l'assessore Maran disse che il rincaro del biglietto Atm avrebbe portato all'abolizione dell’orario estivo nel mese di luglio. Ma anche quest'anno le corse sono dimezzate rispetto all'inverno.

Uno dei piccoli grandi crucci di chi vive le città d’estate, per scelta o per necessità, è il trasporto pubblico. Perché se è vero che le strade sono vuote e il problema del traffico sembra miracolosamente sospeso, è altrettanto vero che alle fermate di tram e autobus si creano spessi gruppetti borbottanti e colmi di malumore, dato che le corse ci sono, sì, ma sono poche. Anziani, per lo più, studenti universitari alle prese con l’ultimo appello della sessione estiva, lavoratori, spesso extracomunitari, tutti uniti nella corale lamentela contro l’attesa forzata sotto il sole. Non ci si può fare niente? Forse. Certo sul sito dell’Atm (Azienda trasporti milanese) le fasce orarie sono indicate con molta chiarezza: l’orario invernale va dal 5 settembre fino al primo luglio, mentre dal 2 luglio 2012 al 2 settembre 2012 vige il tanto odiato orario estivo. Come di consueto, dal 13 al 24 agosto le linee effettuano, nei giorni feriali, l’orario del sabato. Un festivo del festivo, insomma. Niente di nuovo, se non fosse che esattamente un anno fa (era il 22 luglio 2011) la giunta di Palazzo Marino approvava la variazione al Bilancio, necessaria per mantenere l’obbligo del rispetto del patto di stabilità.

Addizionale Irpef e soprattutto aumento del biglietto dell’Atm a 1,50 euro (intatto, invece, il prezzo dell’abbonamento annuale). L’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran aveva spiegato in che modo sarebbero stare reinvestite le risorse: «All’aumento corrisponderà un miglioramento del servizio, che comprenderà l’aumento della velocità dei mezzi grazie alle corsie riservate e ai semafori intelligenti e l’introduzione, dal 30 settembre prossimo, del servizio di autobus notturni il venerdì e il sabato. E  l’abolizione dell’orario estivo nel mese di luglio». Abolizione che però non c’è stata. Lo segnala anche Davide Boni, consigliere regionale Lega Nord: «Con l’arrivo del periodo estivo si chiudono le scuole con la conseguente riduzione dell’orario dei mezzi pubblici. Nelle ultime settimane molte sono state le persone che mi hanno segnalato il problema. I pendolari che arrivano da fuori Milano e che, ad esempio, utilizzano la linea verde arrivano ad attendere negli orari di punta anche 20 minuti tra una corsa e l’altra».

Per Boni si tratta di una contraddizione da parte dell’amministrazione: «Dopo aver apportato una maggiorazione delle tariffe delle corse l’anno scorso in questo periodo, i cittadini trovano assurdo il dover pagare anche durante i tre mesi estivi il prezzo intero del servizio. I soldi dell’aumento dovrebbero essere reinvestiti nel potenziamento dei convogli che, per la maggior parte, sono vetusti. A un aumento del prezzo dovrebbe corrispondere un servizio competente e preciso». Il bilancio milanese è in condizioni critiche e per questo la giunta Pisapia rastrella fondi dove può ma secondo Carlo Monguzzi, consigliere comunale Pd e presidente della commissione Trasporti comunque «è una follia introdurre l’orario estivo dei mezzi pubblici quando la città è ancora piena, laboriosa, viva. I tempi di Milano sono cambiati. L’ offerta di mobilità, purtroppo, non migliora e non decolla».

@SirianniChiara

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