
Lettera aperta a Befera: «Le missive di Equitalia spaventano gli italiani»
Riceviamo e pubblichiamo.
Alla Cortese Attenzione di
Attilio Befera
Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Vice Direttore di Equitalia
Egregio Direttore,
più di un cittadino si è rivolto alla Segreteria di Unione Italiana per avere chiarimenti su una lettera a Sua firma (nella Sua veste di Direttore dell’Agenzia delle Entrate) recentemente ricevuta, lettera sulla quale vorrei fare qualche breve considerazione.
Dottor Befera, gli Italiani sono spaventati dalle Sue missive che contengono velate minacce, non sanno più cosa fare e come comportarsi. Non riescono a capire se, per evitare di incorrere nelle Sue ire e nelle estorsioni degli Enti che Lei dirige, potranno per esempio continuare ad investire nell’educazione dei loro figli iscrivendoli ad una scuola privata o mandandoli in Inghilterra a studiare l’inglese, non sanno più se potranno continuare a pagare la domestica per aiutare la moglie che lavora tutto il giorno, non comprendono se garantirsi il futuro con una polizza assicurativa sarà da Lei considerata “una spesa significativa” da approfondire ed analizzare fin nei minimi particolari.
Gli Italiani non riescono a capire, dalle Sue lettere, se cambiare la macchina o il frigorifero o gli infissi di casa potrà automaticamente portarli nell’occhio del ciclone, potrà vederli sotto stretta osservazione per “presunta evasione fiscale”. E allora, nel dubbio, meglio stare fermi. Meglio tirare avanti con la vecchia e pure inquinante automobile, meglio spendere qualcosa in più di spese di riscaldamento e non risparmiare energia con i nuovi infissi e, se si può, meglio mandare i figli in vacanza a Cesenatico: l’inglese può aspettare.
Dottor Befera, con le Sue intimidatorie “comunicazioni con finalità esclusivamente informative” Lei sta contribuendo a rallentare un’economia che già è ferma, a ridurre ulteriormente dei consumi che già sono stagnanti, ci sta togliendo la voglia di spendere o di investire per il nostro futuro quei quattro soldi che le manovre di Mario Monti non hanno ancora carpito.
Siamo noi – quelli che le tasse le hanno sempre pagate, anche se tante volte ci siamo sentiti quasi vittime di una rapina – a volere che il fenomeno dell’evasione fiscale sia una volta per tutte sconfitto, ma siamo convinti che non sia questo il modo giusto di agire.
Ci faccia un piacere, Dottore, faccia un ulteriore piccolo sforzo e attraverso “le informazioni presenti nelle banche dati dell’Agenzia Entrate” sia Lei a dirci quanto possiamo spendere senza incorrere nelle Sue ire, nei Suoi controlli o nelle Sue cartelle esattoriali con il 30 per cento di sanzioni, il 9 per cento di aggio, le spese di notifica e quant’altro.
Ci dica se possiamo dare il nostro piccolo contributo alla ripresa dell’economia cambiando la lavatrice o andando a fare una sauna senza sentirci potenziali evasori fiscali.
Il Paese Le sarà grato per sempre.
Cordialmente,
Gianfranco Librandi
Segretario nazionale di Unione Italiana
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5 commenti
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Purtroppo, caro Sig Librandi, dai tempi della riforma tributaria (prima non ne parliamo!) nessuno né testate giornalistiche, né politici, né economisti si erano mai impegnati sul fronte dell’evasione fiscale. Ora sarà anche vero che qualcuno si duole di doversi misurare con un fisco improvvisamente più severo, ma non dobbiamo impietosirci più di tanto. Molti di quelli evasori dei quali Lei prende le difese, hanno già portato fieno alla loro greppia, hanno già fornito la moglie di SUV perché vada a prendere il pane e il bambino all’asilo, hanno già le loro villette (per la cui costruzione non hanno potuto conservare uno straccio di fattura!). Dovremmo piangere soprattutto per chi non trova lavoro o manca dell’essenziale vitale. Succede ancora ora che gli artigiani che non fatturano a privati, fanno fatture fasulle ad imprese in modo tale che l’iva diventa partita di giro e non va all’Erario, Succede perfino che con questo diffuso espediente molti autonomi risultano congrui agli studi di settore e le aziende o immobiliari destinatarie delle fatture di comodo pagano meno imposte dirette. Ecco un tema interessante per un direttore di giornale: dia Lei la sveglia al Dott.Befera, alla GdF, dagli alti comandanti fino all’ultimo milite, agli uffici dell’Agenzia delle Entrate e del Registro. Gli dica che nei decenni passati hanno dormito abbastanza. Questo sarebbe per Lei lavoro che dovrebbe appassionarLa, altro che compiangere, senza alcuna distinzione, categorie tra le quali regnano grandi e piccoli evasori. Un saluto. Giorgio Pellegatti
Ad un tal NICOLETTI che perorava le ragioni degli evasori, ho così risposto :
1. Rieccomi, Signor Nicoletti. Se è ancora disponibile al dialogo, parto dalla Sua prima affermazione: 1)” l’evasione che ci sia o non ci sia non fa differenza”. Invece la fa. Una società non è onesta se c’è chi evade e chi no. Pensi solo alla concorrenza sleale che si crea tra chi paga tasse e chi no. Chiaro che ci sono persone per le quali l’onestà non conta.
2) “… lo stato spenderebbe ugualmente tutto”. Perfetto! Auspico uno Stato che cerca di “meglio spendere”, come afferma di aver fatto Lei ai tempi dell’ICI. Che se poi lo Stato spende male i nostri soldi, andiamo a Roma a protestare! Ci vengo anch’io, però con chi le tasse le paga, non con i furbetti.
3) “quelli che non le pagano (le tasse)non si prendono con questi sistemi”. Quali altri, secondo Lei ? Ha proposte valide e attuabili?
4) quel che viene fatto coinvolge chi in gran parte le tasse le paga già” Non sarebbe giusto fargliele pagare per intero invece ch in gran parte ? Il mio gelataio, nei giorni festivi della canicola estiva emetteva max 60-70 scontrini. Sere fa mi ha messo in mano uno scontrino che aveva il numero 384 !!! E penso che qualcuno l’abbia anche saltato! Non Le pare un processo virtuoso?
5) “la reazione della gente è quella di chiudersi a riccio…”
Trovo piuttosto ambiziosa la Sua disamina dei problemi. Certi discorsi li lascerei fare ad economisti consumati. Che poi lo Stato possa incassare meno… innegabilmente la crisi prodottasi incide sui consumi e il giro di denaro si riduce. Io pure ho introdotto in famiglia una prudenziale economia senza essere né disoccupato, né cassintegrato, né esodato.
Davvero Lei pensa che lasciando imperare l’evasione non saremmo nei guai o ne verremmo fuori? Non mi stupisco sa, è opinione diffusa nella platea dei partiti di destra e centrodestra. Ricordiamo tutti i moniti di Berlusconi, abbiamo sentito un Sallusti più di una volta in TV, abbiamo sentito minimizzare purtroppo il problema dell’evasione. Non pensa che ciò dipenda dal fatto che nel dna degli aderenti alle filosofie berlusconiane c’è la vocazione a gestire egoisticamente la propria ricchezza senza tener conto della collettività?
E poi senta, lasciamo il frasario di “stato gabelliere”, “scagnozzi”, “farsi depredare” etc etc.
Non commento, perdoni, la sua autocelebrazione finale “tantissima esperienza…, potrei fare formazione…, aziende mi cercano…. ma preferisco dormire sonni tranquilli…, …e mettere al riparo i miei risparmi …”
Ah ! Non è che ha già portato abbastanza fieno alla Sua greppia che può fare questa scelta qualunquista?
“… che cittadino schifoso sono…” Vede, lo riporto tra virgolette perché l’ha detto Lei.
Certo, tutte queste cose Lei le può dire senza pudore in un giornale come questo.
Godiamoci il risultato Italia-Germania. G.Pellegatti
Un suggerimento al sig. Librandi. Impari da questo benefattore, placherà le sue irrazionali paure.
http://www.corriere.it/cronache/12_giugno_29/angelo-invisibile-milano-schiavi_b8b28f6c-c1a8-11e1-8b65-125b10ae7983.shtml
Se ricevessi una “missiva Equitalia” del tipo che ci occupa, non mi spaventerei affatto. Non avrei alcuna preoccupazione a dover dimostrare che la mia BMW (1987), il mio impianto Hi-Fi da 25000 Euro, la mia nuova bicicletta per la quale ho chiesto rilascio dello scontrino fiscale, la mia proprietà immobiliare e quant’altro, sono perfettamente compatibili con il mio reddito da lavoro dipendente.
Spesso ho considerato, nei decenni recenti, che al Fisco bastava confrontare i beni acquisiti e i redditi dichiarati in capo ad uno stesso soggetto per scoprire realtà sulle quali lo Stato, i suoi funzionari, i suoi militi hanno dormito sonni profondi, quando non addirittura si è lasciata praticare la corruzione. Molti conosciamo il milite della GdF che ha un villino non compatibile con il suo modesto stipendio, figli da crescere e far studiare, moglie casalinga.
Ora tutte queste doglianze per le “missive” sgradite, per i blitz, per le cartelle che non danno scampo, etc etc, mi suggeriscono una domanda agli apologi dell’evasione fiscale, fossero anche Segretari Nazionali di illustri istitutzioni: “cosa dovrebbe fare lo Stato per ottenre che finalmente tutti paghino le tasse al fine, universalmente riconosciuto, di pagarne tutti meno?
Giorgio Pellegatti
E che dire dell’appartamento eriditato, ma affittato 4 + 4 e pagato tutti gli oneri IMU IRPEF, posso dirmi fortunato che l’inquilino mi paga regolrmente, ma non mi sembra tanto corretto che oltre alla registrazione del contratto annuale si debba anche pagare una aliquota IMU impossibile, in queste condizioni conosco altre persone, ma faccio finta di non sapere che altre persone affittano in nero, purtroppo chi ha sempre pagato deve continuare a pagare, del resto non ha scampo.