Lettera aperta al Presidente Berlusconi
Esimio Cavaliere, premesso che non sono un suo elettore e precisato che non intendo accusarla di “regime” o dileggiarla con la solita, trita e ritrita, solfa del “conflitto d’interessi”, le anticipo che può chiamarmi comunista. Non soffro, infatti, del complesso dello sdoganamento, sono minoritario, settario e marxista ma, ahimè, non rancoroso o girotondaro. Da uomo del popolo le spiego (suggerisco) quali sono i veri problemi della sua coalizione. I suoi alleati, i suoi collaboratori, non hanno le palle! Insomma lei avrebbe bisogno perlomeno di una ventina di “Giuliano Ferrara”, invece si ritrova fedeli berlusconiani più berlusconiani di lei, che purtroppo non “mandano avanti il lavoro”. Vuole un esempio? Eccone uno all’altezza della situazione: questione sanità. La fase di destatalizzazione e razionalizzazione del sistema sanitario sta soffrendo brusche frenate d’arresto. Ogniqualvolta le Regioni (veda Lombardia, Piemonte, Veneto) anticipano ridimensionamenti, chiusure o sostituzioni di presidi, al primo flebile rimbrotto di popolo gli alleati se la squagliano. Controlli lei stesso, cosa sta accadendo in Lombardia (Luino – collegio n°2). Si legga gli strali lanciati da An (con le parole di un Senatore della Repubblica) o dai leghisti. Nella realtà, gli alleati invece di sostenere l’azione del governo, spiegandola e motivandone le scelte, se la danno a gambe levate. Il comportamento è del tutto singolare visto e considerato che, codesta operazione, s’inserisce perfettamente nella linea programmatica grazie alla quale essi stessi sono stati eletti in Senato, in Parlamento, nei consigli regionali, etc. Che titoli ho per dire tutto ciò? Nessuno, sono semplicemente un fiero oppositore del suo governo che le augura lunga vita, che non vorrebbe vederla cadere per un processo (giusto o sbagliato che sia) ma che desidererebbe veder trionfare un’alternativa e non un’alternanza di governo. In definitiva, sono solo un minoritario e settario marxista al quale lei però non darebbe mai del “comunista” perché saprebbe che tale affermazione non costituirebbe per me un’offesa. Si ricordi Presidente: è una questione di palle.
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